Svezzamento e dieta vegetariana, la parola all’esperto.
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E’ il bambino che sostanzialmente, con il proprio interesse e apprezzamento verso i nuovi cibi, guida lo svezzamento, proprio come fino a quel momento ha condotto l’allattamento. Il percorso dello svezzamento è variabile e non tutti i bambini sono ugualmente attratti dai nuovi cibi. Ne consegue che l’alimentazione lattea, per un tempo anche molto lungo, può continuare a rappresentare la parte preponderante dell’alimentazione. Questo non costituisce alcun problema e va anzi sottolineato che “non esistono limiti superiori alla durata dell’allattamento al seno e non sussistono evidenze di pericoli di tipo psicologico o evolutivo derivanti dall’allattamento al seno protratto sino al terzo anno di vita od oltre”.
In genere nei bambini nati a termine, da gravidanza fisiologica, che presentano un accrescimento normale è sufficiente e adeguato seguire la corretta pianificazione della dieta durante lo svezzamento integrandola, nel caso delle diete totalmente vegetali, con la vitamina B12.
A parte il latte -specie materno- che auspicabilmente continuerà a rappresentare per molto tempo il ruolo di alimenti principale, lo svezzamento vegetariano ben pianificato comprende le seguenti categorie di alimenti: verdure (in genere offerte in forma di brodo vegetale), cereali integrali (proposti come creme defibrate e, almeno inizialmente, limitati ai cereali senza glutine come riso, mais, tapioca, miglio, grano saraceno, quinoa e amaranto), legumi (molto diffuso e pratico è l’utilizzo delle lenticchie rosse decorticate e dei piselli spezzati), semi oleaginosi e frutta secca (1-2 cucchiaini di semi di lino, sesamo, girasole, zucca insieme ad un po’ di frutta secca sono aggiunti alla pappa in forma polverizzata), olio di oliva extravergine spremuto a freddo.
Altri ingredienti “minori” sono rappresentati dal limone (qualche goccia nella pappa non altera il gusto e migliora l’assorbimento del ferro), da insaporitori (come il lievito alimentare secco in polvere, molto ricco di vitamine e che sostituisce il grana, e come il germe di grano, quasi un integratore naturale di ferro), dalle erbe aromatiche e dalle alghe (veri mineralizzatori, ricche anche di iodio).
Evitare nello svezzamento i cibi considerati più allergizzanti (per es. la frutta secca o, per chi è vegetariano, proteine del latte vaccino, uova, pomodoro) non influenza la probabilità di sviluppare allergia; al contrario, l’introduzione tardiva dei cibi solidi aumenta il rischio di allergie in età successiva . Da sottolineare che il latte materno contiene citochine che promuovono la tolleranza verso i nuovi alimenti e questo rende particolarmente vantaggioso proseguire l’allattamento al seno durante l’alimentazione complementare. Quindi, in conclusione, tutti gli alimenti possono essere utilizzati purché con una ragionevole progressione e concedendo all’organismo il tempo adattarsi alla loro digestione. Proprio tutti? No, varrebbe la pena evitare tutti i vegetali fuori stagione che il nostro organismo nel corso dell’evoluzione è sempre stato abituato ad evitare.