La quinta storia di Echoes of Ecologies la dedichiamo interamente alla Colonia Luz Bella. Situata nel profondo centro del Paraguay, ci ha accolti nei suoi luoghi più significativi per trasmetterci le proprie esperienze di resistenza ecologica. A Julio, Nilda e la loro famiglia siamo arrivati appunto per conoscere le loro pratiche agroecologiche in contrasto con quelle industriali. Tuttavia, ad attenderci c’era molto di più: un contesto socio-economico caratterizzato da dolori e difficoltà_un passato turbolento ed un presente minacciato accompagnano il cammino dell’Asociación Campesina de Productores Alternativos y Ecológicos de Luz Bella. Come nel sud del Brasile e nel nord dell’Argentina, la maggior parte delle terre coltivabili paraguaiane sono occupate da monocolture di alimenti geneticamente modificati. Nel caso di Luz Bella, la comunità è costretta ad affrontare la soia (legume che, se ci facciamo caso, si trova in quasi tutti i cibi industriali che compriamo al supermercato anche in Europa), quel nemico transgenico che danneggia il loro tipo di vita etico e salutare. Il nostro tempo assieme ci ha permesso di apprendere molto sugli ostacoli che si presentano alla categoria sociale del contadino paraguaiano, ma soprattutto sulle tattiche ben più forti per aggirarli. Siamo stati così immersi nella campagna con i suoi segreti, di cui vi sveliamo i “yuyos” ovvero i rimedi naturali della medicina tradizionale. La possibilità di avere accesso ad una notevole varietà di piante ed erbe medicinali dipende proprio dalla costante protezione della ricca biodiversità, dimostrando che il lavoro di questa gente – seme dopo seme – non è solo una questione di eco-resistenza ai transgenici, bensì un ampio progetto di cambio delle coscienze e sensibilizzazione circa vari aspetti della vita contadina. Uno dei loro efficaci mezzi educativi è la Radio Comunitaria Luz Bella Comunicaciones, cliccando sul nostro blogechoesofecologies.noblogs.orgpotrete ascoltare l’intervista che ci hanno proposto e guardare il video con cui li abbiamo salutati. La loro conoscenza, che promettiamo non finirà con questo viaggio, conclude il nostro periodo in Paraguay. Dopo esserci imbarcati sul battello Aquidaban percorrendo il Pantanal contro corrente, dopo cinque giorni di letterale distacco dalla terra, siamo finalmente entrati in Bolivia. Ora ci troviamo a Cochabamba in un luogo che é tutto un programma… ma questa è già un’altra storia.
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