Il CETA è arrivato in Senato. L’accordo tossico UE-Canada sarà votato giovedì 22 giugno 2017 e serve una mobilitazione di massa per fermare il processo di ratifica.
Non c’è tempo da perdere, soltanto la partecipazione di tutti può cambiare le sorti di questa battaglia dopo l’accelerazione del governo. Poco più di un anno fa 40 mila persone hanno inondato le strade di Roma contro TTIP e CETA. Adesso è il momento di tornare a farci sentire.
La Campagna Stop TTIP Italia (della quale Terra Nuova è stata uno dei primi aderenti) lancia una mobilitazione permanente: ciascuno di noi può impegnare qualche ora del proprio tempo per contattare i senatori italiani chiedendo loro di votare NO alla ratifica.Ecco i prossimi passi proposti:
I tweet da inviare martedì 20 giugno a partire dalle 12
Il #CETA porterà in Italia #petrolio da sabbie bituminose. Salvi il clima @senatore, voti #StopCETA!
http://bit.ly/2e1fa8h
#Acqua e servizi pubblici a rischio, il #CETA facilita privatizzazioni. @senatore, voti #StopCETA!
http://bit.ly/2e1fa8h
Prodotti italiani non tutelati da copie canadesi. Made in Italy a rischio con #CETA! Voti #StopCETA @senatore!
http://bit.ly/2e1fa8h
#glifosato e #pesticidi nel grano canadese: non lo vogliamo @senatore! Voti #StopCETA!
http://bit.ly/2e1fa8h
Elenco dei capigruppo al Senato
Altri senatori
Account dei gruppi politici al Senato
Lettera ai senatori
Egregia Senatrice, Egregio Senatore,
Come cittadino/a italiano/a e come elettore o elettrice nella circoscrizione dove Lei è stata/o eletta/o, sono particolarmente preoccupata/o della politica economica e commerciale messa in campo dalla Commissione Europea. Il TTIP prima e adesso il CETA, per una serie di questioni già evidenti nei testi ufficiali, disegnano una prospettiva di sviluppo che rischia di impattare negativamente sulla filiera agroalimentare italiana, sulla tutela ambientale e persino sulle prerogative degli organismi democraticamente eletti nel nostro Paese, attraverso l’istituzione di un sistema per la risoluzione delle controversie potenzialmente lesivo delle prerogative costituzionali. Il tutto senza offrire garanzie esigibili per le condizioni e i diritti dei lavoratori.
L’Italia è ora chiamata a ratificare il CETA, un accordo i cui rischi sono noti dalle analisi effettuate sul testo consolidato. Per questo la esorto ad esprimere voto contrario e a prendere in seria considerazione le preoccupazioni espresse nei documenti inclusi nel testo di questa lettera.
Rimango in attesa di una sua cortese risposta e le invio cordiali saluti
Firma (nome e cognome, città)
Cos’è il CETA