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De Niro, i vaccini e la censura

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Ve le ricordate le polemiche sul film Vaxxed, che parlava dei danni da vaccino e che De Niro voleva mettere in concorso al suo Tribeca Film Festival? Ma che fosse una strategia (azzeccata) per far comunque parlare di un film che altrimenti sarebbe stato insabbiato?
Ha fatto il giro del mondo, qualche mese fa, la notizia che l’attore Robert De Niro aveva inserito nel programma del Tribeca Film Festival, tenutosi in aprile e di cui è co-fondatore, il documentario Vaxxed: from cover up to catastrophe (1), incentrato su interviste a insider di Big Pharma, medici, politici, familiari di bambini danneggiati dai vaccini e sull’attuale “epidemia” di autismo. La pellicola contiene anche la confessione dello scienziato William Thompson dei Centers for Disease Control and Prevention (CDC) americani, che ammette l’omissione di dati cruciali in uno studio del 2004 sul vaccino morbillo-parotite-rosolia. Apriti cielo! Si sono scatenate pressioni tali da indurre l’attore a cancellare il docu-film dal programma. Ha scritto il giornalista Liam Scheff: «Non è che il film sia antiscientifico; è che la scienza è anti-CDC», frecciata che potrebbe spiegare la ragione della crociata censoria che De Niro pare abbia subito. Pare è forse il termine giusto da usare, come spiega il Global Freedom Movement(2).Vaxxedha tutte le caratteristiche (non ultima, la firma come regista del criticato gastroenterologo Andrew Wakefield[3]) per essere censurato. Possibile che De Niro sia così ingenuo da non immaginarlo?
Poco dopo l’annuncio del film al Tribeca la comunità pro-vaccini ha imbracciato le armi, mentre la comunità pro-trasparenza ha difeso la «coraggiosa» scelta dell’attore. De Niro ha spiegato: «Grace e io abbiamo un figlio autistico e crediamo sia indispensabile che tutte le questioni intorno alle cause dell’autismo vengano apertamente discusse ed esaminate». Pochi giorni più tardi De Niro ha annunciato: «Dopo avere rivisto il film con il team del Tribeca e altri della comunità scientifica, non crediamo contribuisca alla discussione». Le critiche si sono concentrate sulla figura di Wakefield, accusato di aver fatto credere con dati contestati che esistesse un legame tra autismo e vaccini. Ma nulla è stato detto sui fatti: i CDC hanno omesso i dati di uno studio per eliminare il legame causale tra autismo e vaccino morbillo-parotite-rosolia. Thompson accusa i CDC di frode, i CDC si difendono(4); un fatto che dovrebbe essere al centro dell’attenzione.
Del Bigtree, produttore di Vaxxed(e vincitore dell’Emmy Award per il giornalismo scientifico), malgrado il rischio che la cosa danneggiasse la sua carriera, ha detto: «Ho visto i dati che l’informatore dei CDC ha consegnato e ho realizzato che avevo sotto gli occhi probabilmente la più grossa storia della mia vita. Come giornalista, ho capito che la doveva raccontare». È dunque credibile che De Niro abbia deciso con leggerezza? «E se avesse sempre saputo che il film non sarebbe mai stato proiettato poiché gli sponsor del festival hanno sempre l’ultima parola?» scrive il GFM. Tra i partner e sponsor(5) troviamo: la Sloan Foundation, guidata da Paul Joskow, membro del Council on Foreign Relations(6); la Rockfeller Foundation(7); The John D. and Catherine T. MacArthur Foundation(8), che ha sostenuto progetti come il film-documentarioEnding Aids: the search for a vaccinee Polio – The last word; Bill and Melinda Gates Foundation(9), che da anni finanzia programmi di vaccinazione.
«Pare ridicolo pensare che un festival con finanziamenti di fondazioni legate all’industria farmaceutica e alle vaccinazioni avrebbe mai permesso la proiezione di un simile film» si legge nella riflessione di GFM. «E se De Niro avesse usato il festival come opportunità per dare copertura mediatica ad un film importante che altrimenti sarebbe stato condannato all’oscurità? E se si fosse trattato di una mossa deliberata per portare l’attenzione sulla corruzione e la censura in America, il paese delle “libertà?».
Una cosa è certa:Vaxxed: from cover up to catastrophe, così, è arrivato in tutto il mondo.

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