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Patologie e disturbi intestinali: quali segnali invia un intestino sofferente?

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La pancia “parla” e racconta lo stato di salute intestinale: gonfiore, dolore, stipsi sono alcuni messaggi che dobbiamo conoscere per ritrovare benessere e vitalità.
Oltre la pancia vi sono anche altre parti del corpo che lanciano segnali di avvertimento: alitosi in presenza di lingua patinata, pelle impura, cefalea, un generale senso di stanchezza e malessere. Ancora più profondi e non immediatamente collegabili all’intestino possono essere alcuni sintomi respiratori soprattutto su base allergica e i dolori articolari di origine imprecisata.

Come si manifestano le conseguenze dell’intossicazione intestinale?

una cute sana dev’essere spessa ed elastica a qualsiasi età.
un viso diffusamente o settorialmente pallido (intorno alla bocca, al mento e alle tempie) denota la presenza di tossine circolanti che ostacolano la microcircolazione. Un viso dal colorito grigio sporco suggerisce la presenza di stipsi cronica. Un colore rosso bluastro denota una maggiore concentrazione di anidride carbonica (come nel caso degli alcolizzati), frutto di fermentazione intestinale cronica. Un viso giallino segnala una disfunzione epatica e, da ultimo, la comparsa di macchie marroni sono il prodotto di una intossicazione intestinale.
un induito (la patina che ricopre la superficie dorsale della lingua costituita dal precipitato contro il palato delle esalazioni dello stomaco attraverso l’esofago) spesso e giallastro, accompagnato da alitosi, è il più conosciuto segnale di un malfunzionamento di fegato e intestino. Anche una fissurazione centrale rinvia a un problema gastrointestinale mentre una lingua di colore rosso denota un problema di milza.
dovrebbero essere di colore marrone, di aspetto quasi cilindrico, galleggianti e, come affermava il dottor Mayr, dovrebbero essere tali da “non richiedere molta carta igienica”. Se l’intestino non è infiammato le feci sono rivestite da uno strato mucoso superficiale che, lubrificando, impedisce ai residui fecali di rimanere adesi alla parete dell’ano. Segno di disturbi sono le feci cosiddette “caprine” e “nastriformi”, che normalmente si accompagnano anche a stanchezza e stitichezza. Nel caso sia in corso un processo di malassorbimento sono presenti nelle feci cibi non digeriti, soprattutto le fibre. La presenza di sangue scuro deve essere monitorata con attenzione perché è indice di una patologia a livello “alto”, gastrico. In questa circostanza è utile effettuare lo screening colorettale, cioè la ricerca di sangue occulto nelle feci. Meno preoccupante è la presenza di sangue rosso dopo aver defecato perché è il risultato di un’infiammazione emorroidale. Per quanto riguarda la defecazione, è ottimale una frequenza quotidiana; non costituisce una problematica un’evacuazione più volte al giorno purché le feci siano  morbide ma formate.
il giallo è associabile a una disfunzione pancreatica. Il verde può essere fisiologicamente il risultato di un’abbondante presenza di clorofilla.
Patologie e disturbi
Sicuramente alla base di ogni patologia intestinale ci sono errori alimentari, principalmente l’assenza di fibre. In questi casi, però, è sempre presente un’importante componente emotiva. Non dobbiamo dimenticare, comunque, che ormai si è ben delineata anche la responsabilità delle intolleranze a certi cibi.
Inoltre è risaputo che la maggior spesa sanitaria per farmaci da banco è ascrivibile ai cosiddetti rimedi “catartici”: lassativi, prodotti erboristici per gonfiore, probiotici e prebiotici. Anche nella mia esperienza ormai più che quindicennale di idrocolonterapia, la maggior parte dei pazienti, prevalentemente ma non esclusivamente donne, presenta quadri di colon irritabile, stipsi, disbiosi che provocano molto disagio negli atti quotidiani.
A seguire presentiamo i disturbi e le malattie più frequenti. A titolo informativo, cosicché i lettori possano meglio comprenderne l’efficacia, proponiamo alcuni rimedi omeopatici. È però importante ribadire il carattere strettamente personale della cura omeopatica, che richiede il colloquio approfondito con uno specialista.
se è vero che può essere causata da fenomeni fermentativi-putrefattivi dell’intestino, un controllo dal dentista per possibili carie o dall’otorino per foci infiammatorie a carico dei seni nasali e gola può risultare necessario.
Alimentazione: ovviamente attenzione a quel che si mangia o a quanto si fuma. Anche gli alcolici sono da usare con molta moderazione. A tavola, è bene masticare con cura perché i residui di cibo nei denti putrefanno. L’ideale è cominciare i pasti con verdure croccanti e fibrose come le carote o frutta come le mele, che sono antinfiammatorie e agevolano la pulizia della bocca. Utile anche condire con prezzemolo crudo, antisettico del tubo digerente e dell’organismo in genere.
le numerosi forme di candida fanno parte della flora batterica saprofita e favoriscono la digestione degli zuccheri. La forma più conosciuta, Candida Albicans, in certe condizioni può diventare patogena e manifestarsi a livello delle mucose orali, genitali e della cute. L’osservazione clinica della disbiosi (gonfiore, tensione addominale, alterazione dell’alvo) ha portato anche all’ipotesi di contaminazione intestinale, oggi ampiamente confermata dai dati di laboratorio.
Come sempre, imputabili a un tale quadro patologico sono per primi: errori alimentari (abbondanza di zuccheri e latticini); terapie antibiotiche, antinfiammatorie, immunodepressive, vaccinazioni. Seguono carenze vitaminiche ed enzimatiche o di oligoelementi, stress emozionali, trasmissione sessuale e gravidanza.
Non ci soffermiamo a lungo sui danni sistemici della candidosi generalizzata, ricordando tra gli estremi l’astenia cronica e la maggior predisposizione alle patologie tumorali.
Per poter debellare una candida cronica e sistematica, bisogna aggredirla su diversi piani:
– alimentazione: vietatati assolutamente i cibi fermentati, in particolare zuccheri, lieviti, pane, pizza, bevande dolcificate, latte, formaggi, frutta secca, tamari, soia, alcolici.
– disinfezione intestinale con echinacea tintura madre o propoli con tea tree oil (3-5 gocce) per 10-15 giorni, durante i quali è opportuna una seduta di idrocolonterapia. Nella fase finale si può utilizzare una soluzione di sodio bicarbonato.
– reimpianto con probiotici.
l’abolizione dei cibi contenenti glutine si impone, quindi vanno eliminati frumento, kamut, farro, orzo, segale e avena. Si può consumare solo: mais, riso, grano saraceno, miglio, amaranto e quinoa.
meno frequente della stipsi, può essere un meccanismo di difesa nel caso di infezioni batteriche o parassitarie, ma anche sintomo di patologie importanti come morbo di Crohn, rettocolite ulcerosa, insufficienza pancreatica, oppure indice di intolleranze o punta dell’iceberg nella sindrome da malassorbimento, nelle patologie epatobiliari, nelle disfunzioni tiroidee. Trattandosi di uno squilibrio tra i liquidi assorbiti a livello intestinale e quelli eliminati, la prima terapia è la reidratazione.
altra importante causa di disagio che porta alla richiesta dell’idrocolonterapia, il meteorismo è un sintomo che rientra nel quadro del colon irritabile. La flora batterica fermentativa produce normalmente una certa quantità di gas (azoto, ossigeno, idrogeno, metano e monossido di carbonio), ma se questa produzione diventa eccessiva, allora insorgono dolore, tensione e malessere.
Molteplici possono essere le cause:
– masticazione non adeguata per frettolosità o problemi dentari
– abuso di bevande gassate
– combinazioni alimentari errate
– intolleranze alimentari
– le fibre, essenziali per un buon funzionamento, possono diventare un carico eccessivo se l’intestino è “debole”
– gli enzimi secreti ai vari livelli (salivare gastrico, biliare, pancreatico, intestinale) possono essere insufficienti
– ernia iatale, calcolosi biliare, colon irritabile
– ultima, ma non meno importante,la componente ansiogena, che può provocare areofagia
Utili il finocchio, l’anice stellato, l’angelica, il cumino, il coriandolo.
è una patologia molto diffusa. Il plesso emorroidario venoso, che già dal punto di vista anatomico possiede una protezione molto delicata, è sottoposto continuamente a un aumento della pressione sanguigna. Tanti fattori possono intervenire in questo processo: la stipsi, la dieta errata e priva di fibre, la gravidanza, e da ultimo una situazione di ansia.
Le piante relative sono ippocastano e amamelide, usate anche dinamizzate in omeopatia.
Per l’alimentazione occorre selezionare il cibo che ingeriamo privilegiando verdura, frutta e cereali integrali. E’ inoltre consigliabile drenare il fegato con carciofo e tarassaco.
i pazienti non avvertono lo stimolo perché manca il messaggio delle fibre nervose afferenti che dovrebbero avvertire del riempimento del retto. Molto spesso si assiste a una soppressione volontaria dello stimolo fin dai tempi dell’infanzia o a seguito di cambiamenti di stili di vita: sicuramente una dieta priva di fibre, la scarsa assunzione di acqua, la sedentarietà inducono a un accumulo di feci secche nel retto. Ricordiamo infine che alcuni alimenti “avvelenano” il nostro organismo: tabacco, alcol, caffè, cioccolata e zucchero, senza tralasciare l’effetto soppressivo sulla flora intestinale di antibiotici e farmaci, particolarmente psicoattivi.
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Articolo tratto dal libro Ricette per un intestino felice

In questo libro l’autrice risponde a molte delle domande che i pazienti le hanno posto in anni di esercizio dell’omeopatia e dell’idrocolonterapia. Sull’intestino vengono scaricate tensioni emotive ed errori alimentari, e chi soffre di “mal di pancia” non sempre è consapevole di quanto accade nel proprio corpo nella sua interezza fisica e psichica.

Nell’introduzione sono fornite le indicazioni fondamentali per comprendere lo stato di salute del proprio intestino, conoscere le patologie e le problematiche più comuni, e iniziare un percorso preventivo e curativo. Alimentazione, massaggio addominale, agopuntura, do-in, yoga ed esercizio fisico sono alcune tra le buone pratiche per mantenersi in buona salute. Le ricette sono state pensate per conservare la vitalità della flora batterica intestinale attraverso l’impiego di prodotti integrali e ricchi in fibre. Accanto ai diversi piatti sono indicate le principali caratteristiche degli ingredienti, in modo da utilizzare al meglio le proprietà nutrizionali degli alimenti.
Questo volume non è solo un ricettario ma anche una guida per mantenersi in salute e, attraverso la comprensione della propria “pancia”, ricercare il benessere complessivo.
 

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