Un inizio di ottobre caldo a Milano. Non solo per le temperature fuori stagione ma anche per le molteplici manifestazioni che si sono svolte nelle piazze e nelle strade tra il 28 settembre e il 2 ottobre. Tantissimi i giovani che si sono ritrovati, tra cui i numerosi attività di Extinction Rebellion e Fridays For Future.
Un inizio di ottobre caldo a Milano. Non solo per le temperature fuori stagione ma anche per le molteplici manifestazioni che si sono svolte nelle piazze e nelle strade tra il 28 settembre e il 2 ottobre.
In concomitanza con il meeting di preparazione della 26esima Conferenza delle Parti-COP26 (riunione indetta dall’ONU sui cambienti climatici) che si terrà a Glasgow a fine mese, grandi e piccole associazioni, reti e movimenti sono scesi in piazza per dichiarare il fallimento degli accordi stipulati fino ad oggi ed esigendo un più ampio coinvolgimento della società civile in sede di discussione e decisone.
Da Fridays for future, a RiseUp, passando per Extintion Rebellion, Survival international, Animal Save international fino ai Verdi europei, la frase che ritornava sempre nei giorni milanesi è stata: “non c’è più tempo, le COP hanno fallito i propri obiettivi, bisogna agire ora” e farlo in un modo diverso dal passato. Infatti, è nella consapevolezza dei movimenti che hanno riempito le piazze, come ormai occorra superare la fase della denuncia e passare alle scelte adeguate e opportune, facendo attenzione a evitare strumentalizzazioni da parte dei governi e dei decisori.
Quello delle manifestazioni milanesi è stato un grido intergenerazionale, preoccupato, arrabbiato, serio. Allo stesso tempo, manifestazioni non violente, relazioni di ascolto e di cura tra persone e verso i passanti hanno caratterizzato le giornate, facendo intravedere un nuovo modo di protestare creativo, costruttivo, inedito. Sit in stradali, effettuati da Extintion Rebellion, accompagnati da persone che tenevano un cartello in mano con su scritto”scusate il disagio” e persone delegate di parlare con gli automobilisti, ne sono un esempio. Un modo capace di avvicinare concretamente le distanze tra persone e gruppi diversi, modalità differenti di azione e pensiero. Capace, talvolta, di creare una relazione di ascolto e gentilezza tra manifestanti e polizia, a cui veniva offerta acqua e cioccolatini.
Questo perché il cambiamento climatico non farà distinzione alcuna. “O si cambia insieme o non ci sarà un futuro per nessuno” (cit.
Assemblea di chiusura della Climate Justice platform).
Qui le gallerie fotografiche:
https://bit.ly/3uy1w0g