Cucine solari: è il momento giusto!
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In questi giorni a Milano AFNonlus ha presentato il progetto “Cucine solari per Mont-Organise”. L’associazione vuole incentivare ad Haiti l’utilizzo delle cucine solari per ridurre l’utilizzo della legna. Il progetto è stato ideato in collaborazione con PACNE (Action Contre la Pauvreté du Nord Est), Ente Nazionale per il Microcredito, Dipartimento di Agraria dell’Università Federico II di Napoli e Tesla I.A. srl.
Le cucine solari in questa specifica tipologia si basano su un sistema a concentrazione solare: attraverso una lente, l’energia solare si tramuta in energia termica che viene immagazzinata in una batteria termica. Come materiale termoconvettore sono utilizzati dei ‘sali fusi’, componenti che non sono infiammabili o tossici e normalmente utilizzati come fertilizzante in agricoltura a basso costo e facilmente reperibili. Una cucina solare è in grado di mantenere il calore per circa 20 ore dal momento dell’interruzione dell’irradiamento. Questo permette di cucinare durante le ore notturne o quando non c’è la luce del sole.
Sono migliaia gli haitiani che a oggi non hanno accesso alle fonti tradizionali per l’energia e devono far fronte ai bisogni della vita quotidiana come possono. Senza elettricità o gas anche cucinare si trasforma in un problema socio-sanitario cruciale: non solo le donne sono costrette ad allontanarsi per molte ore dalla propria famiglia alla ricerca di legna da ardere, ma la mancanza di legna secca le costringe ad utilizzare legna verde che, bruciata, produce fumi tossici nocivi per la salute. A queste criticità si aggiunge un’urgenza di carattere ecologico: il continuo ricorso alla legna ha come conseguenza un disboscamento incontrollato e favorisce la progressiva diminuzione dell’acqua a disposizione. Forse ad Haiti c’è davvero un estremo bisogno, ma viene da chiederci se anche da noi, soprattutto per il periodo estivo la cucina solare non potrebbe essere utilizzata più spesso.