Tutti i consigli dell’esperto per la cura dell’orto e del giardino nel mese di maggio: cosa fare; come difendere le piante dalla peronospora e dalla dorifora con rimedi naturali, come risparmiare l’acqua.
I lavori del mese: a maggio nell’orto e nel giardino
Peronospora? No grazie!
La peronospora della vite è una malattia fungina in grado di determinare la completa defogliazione delle piante e la perdita di tutta l’uva. Per salvaguardare la produzione è importante intervenire nel periodo primaverile, dopo che i germogli hanno raggiunto i 10 cm di lunghezza, usando prodotti a base di rame.
La strategia più semplice da seguire è la difesa preventiva, che si effettua assicurando la copertura degli organi vegetali con il prodotto antiparassitario nel momento in cui inizia la pioggia.
Tra maggio e giugno il rame va distribuito al massimo 3 giorni prima della pioggia, perché, se il trattamento è stato eseguito prima, le foglioline più giovani cresciute nel frattempo non sono protette dall’infezione. Il trattamento deve essere ripetuto ogni qualvolta cadono 20-25 mm di pioggia che dilavano quanto distribuito precedentemente.
Per ridurre le dosi di rame è possibile eseguire i primi interventi impiegando argille acide e/o utilizzando per le irrorazioni fertilizzanti a base di gluconato di rame. Questi prodotti hanno dimostrato di garantire una buona protezione dalla malattia e una consistente riduzione delle dosi di rame impiegate.
È interessante notare che alcune varietà di uva da vino (ad esempio Rebo, Manzoni bianco, Chamburcin e Regent) e da tavola (S. Anna di Lipsia, Muskat bleu, Muskotaly, Michele Palieri, Angela che potete vedere nella foto 1) sono resistenti alla peronospora e consentono di evitare i trattamenti indicati.
L’actinidia non piace alle api
I fiori dell’actinidia non contengono nettare, di conseguenza non sono efficaci nell’attirare le api e gli altri impollinatori (foto 2).
È consigliabile favorire l’impollinazione raccogliendo il polline maschile in un contenitore con un pennello per distribuirlo sui fiori femminili, oppure creando dei vortici d’aria con un atomizzatore che gira a vuoto, o un soffiatore.
In questo modo si è certi di ottenere frutti di buona qualità, perché il sapore dei kiwi migliora se è stato impollinato il maggior numero di ovuli possibile, cioè quando i frutti contengono molti semi.
Pericolo giallo-nero
La dorifora è un coleottero che si riconosce facilmente per le strisce giallo-ocra e nere sulle elitre (foto 3). Gli adulti e le larve mangiano le foglie di patate e melanzane causando spesso una rapida e completa defogliazione.
Nei piccoli orti si interviene raccogliendo adulti e larve e schiacciando le uova, molto evidenti sulla pagina inferiore delle foglie per il loro colore giallo-arancio.
In appezzamenti più grandi è possibile eseguire trattamenti con Bacillus thuringiensis var. tenebrionis. Questo microorganismo è tanto più efficace quanto più sono giovani le larve, quindi va applicato subito dopo la schiusa delle uova, ripetendo poi l’intervento a una settimana di distanza.
Per individuare il momento di intervento si controllano quotidianamente le piante a partire dalla comparsa dei primi adulti. Si segna la pianta sulla quale si trovano le prime uova e la si tiene sotto osservazione per verificare quando le larve iniziano a sgusciare.
Un sostegno a chi serve
Alcuni ortaggi, come il pomodoro, il peperone, il pisello, il fagiolo e il fagiolino richiedono l’uso di sostegni. I pali vanno interrati almeno a 30-40 cm di profondità, perché dovranno sorreggere un peso non indifferente e superare indenni temporali e vento. Per conferire una maggiore stabilità è possibile legarli fra di loro con filo zincato o con una corda resistente e ancorarli al terreno con dei paletti.
Risparmiare acqua
I vantaggi però non si fermano qui: la distribuzione a goccia, infatti, evita il contatto fra acqua e foglie riducendo il rischio di sviluppo di malattie fungine; mentre la possibilità di bagnare ripetutamente apportando piccoli volumi di acqua evita stress alle piante.
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