L’inquinamento delle regioni asiatiche causerebbe l’inasprirsi delle condizioni atmosferiche negli USA. Con le polveri sottili le nuvole si ingrossano e provocano precipitazioni più frequenti: il caso studiato alla Nasa…
Gli Stati Uniti negli ultimi anni sono stati attraversati da ondate di freddo polare mai conosciute, che hanno colpito in particolare le città costiere orientali del paese, tra cui New York e Washington. La nuova “guerra fredda” se così si può chiamare potrebbe essere stata scatenata dalla potenza cinese. Secondo alcuni ricercatori della Nasa, il fenomeno potrebbe essere infatti legato ai tassi di inquinamento atmosferico presenti in Asia (…come se gli americani non inquinassero già abbastanza…).
L’ipotesi è allo studio di due ricercatori del Jet Propulsion Laboratory della Nasa, secondo quanto riportato sul sito di NPR: il fisico Jonathan Jiang ha spiegato che le polveri sottili si mescolano alle tempeste al di sopra dell’Oceano Pacifico. Ciò «nutre» le nuvole, che si ingrossano e provocano precipitazioni più frequenti, modificando il clima e provocando conseguenze anche sulle coste nord-americane. Le polveri concedono infatti al vapore acque la materia necessaria per condensarsi.
Le analisi sono in atto, hanno sottolineato i ricercatori, ed ulteriori verifiche devono essere effettuate per stabilire con certezza il rapporto di causa-effetto tra l’inquinamento asiatico e il clima statunitense. Intanto, sul sito della Nasa è stata pubblicata un’animazione che mostra la traiettoria sul globo terrestre delle polveri sottili naturali, provenienti da oceani e deserti, assieme a quelle originate dall’attività umana. Da essa, appare evidente che le particelle interagiscono con le nuvole che si trovano sopra gli oceani.