Il bio salverà la montagna
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L’accordo prevede, conseguentemente alla nascita dei ‘Distretti Bio’ (incentrati sulla qualità delle produzioni, tutela del territorio montano e dei suoi abitanti), la promozione del progetto ‘Adotta una Valle Bio’, disposto per favorire un’alleanza tra territori urbani e montani in un diverso rapporto tra produttori e consumatori. “L’obiettivo è sostenere le realtà che si impegnano nel recupero e la salvaguardia ambientale delle aree, la difesa di varietà vegetali e animali a rischio di estinzione, la conservazione di sistemi di produzione storici di particolare pregio, favorendo la nascita di ‘comunità del cibo’ partecipate dai co-produttori”, si legge nel protocollo. Nel testo, inoltre, si fa riferimento anche al rafforzamento del binomio tra agricoltura biologica e turismo responsabile, definito ‘la chiave per una crescita economica locale sostenibile’.
“Con questo accordo saranno individuate le realtà su cui definire il modello più adeguato ai territori di montagna, capace di innescare progetti di filiera che vanno dalla produzione agricola alla trasformazione dei prodotti, dal commercio specializzato alla ristorazione e all’ospitalità”, ha spiegato il presidente di Città del Bio Ferrentino. Il territorio montano rappresenta circa il 50% del Paese ed esprime una ricchezza unica al mondo in termini di diversità biologica, di qualità agroalimentare e di cultura del territorio”. Staremo a vedere se questo accordo saprà instaurare percorsi virtuosi o se si tratta della solita carta straccia. La sfida è che l’opzione del biologico non rimanga una velleità commerciale, ma sappia davvero costruire delle filiere locali