Diventa anche tu un “bilancista”

Se seguite uno stile di vita sobrio e sostenibile forse potreste essere “bilancisti” senza saperlo. Cosa sono i bilancisti è presto detto: famiglie che tengono monitorati i propri consumi per dimostrare, dati alla mano, che è possibile cambiare l’attuale modello economico guadagnando in qualità della vita.

A coordinare una vera e propria attività di monitoraggi di chi sceglie di vivere sostenibile è Bilanci di Giustizia, una rete che si sta diffondendo sempre di più in Italia e che conta gruppi ormai in tutto il paese.

Per entrare a far parte di questo monitoraggio è sufficiente compilare una scheda nella quale vengono considerate le voci di spesa mensile: alimentari, abbigliamento, trasporti, casa, tempo libero, investimenti etici e cosi vià. Con una particolarità: per ogni voce di spesa ci sono due colonne, una riservata ai “consumi usuali” e una a quelli “spostati”, quelli cioè che seguono criteri di giustizia, eticità e sostenibilità.

La scheda si può richiedere alla segreteria di Bilanci di Giustizia oppure si può scaricare dal sito web di questa rete informale. Poi le famiglie dei Bilanci si ritrovano in gruppi per confrontarsi, condividere, crescere: contattate quelle a voi più vicine consultando il sito o richiedendo l’indirizzario alla segreteria. Dotatevi quindi di matita, compilate le schede mensili e speditele al coordinamento nazionale.

Bilanci di Giustizia è un’espressione collettiva che, attraverso le relazioni, fornisce alle persone un’opportunità di cambiamento delle proprie scelte quotidiane, verso un miglioramento della qualità della vita. La sua finalità è cambiare l’economia nella direzione di una maggiore giustizia per le persone e per l’ambiente, accompagnando la maturazione di cittadini soddisfatti, consapevoli e determinati.

I bilancisti coinvolti in questi anni sono un migliaio. Perlopiù si tratta di famiglie, ma una percentuale non insignificante è costituita da single e comunità. La tipologia di famiglia più rappresentata (70%) è la coppia giovane (soprattutto tra i 30 e i 40 anni) con i figli minori (1,2 o più). Vivono quasi tutte nel Centro e Nord Italia, con una concentrazione nel Triveneto.

Tra i bilancisti c’è chi autoproduce di tutto. Dal pane (obiettivo consolidato da tantissimi) alla pizza, dai biscotti alle verdure sott’olio, dalla passata di pomodoro al dado. Ma anche vestiti, giocattoli, regali, e perfino pannelli solari e mini impianti eolici.

“Molti bilancisti fanno parte di un gruppo di acquisto solidale (gas), e talvolta lo hanno proprio creato” spiegano i promotori. “I gas rappresentano uno strumento fondamentale per poter perseguire gli obiettivi di cambiamento delle scelte di acquisto, soprattutto in ambito alimentare. I gas sono anche luoghi d’incontro e di scambio di esperienze di cambiamento e autoproduzione. La riflessione dei bilancisti però è più radicale, come spesso è radicale la motivazione. Si tratta di una riflessione che va al di là dell’acquisto e tocca le scelte legate al tempo, alla qualità della vita, all’ospitalità. Non solo un altro modo di consumare, ma anche di stare nel mondo. Come si definiscono gli obiettivi? Ponendosi tante domande, considerando le proprie aspirazioni di giustizia, imparando dagli altri e facendo esperienza”.

Per saperne di più:
Bilanci di Giustizia, c/o MAG Venezia, Corso Trieste 82/C, 30175 Ve-Marghera
tel 0415 381479 – segreteria@bilancidigiustizia.it – www.bilancidigiustizia.it
Articolo tratto dal mensile Terra Nuova Novembre 2014

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