Per quanto alcuni ortaggi restino nell’orto anche nei mesi invernali, la maggior parte dei lavori ormai è conclusa. È il momento giusto per controllare la funzionalità degli attrezzi manuali e provvedere a qualche lavoro di manutenzione.
Novembre: i lavori nell’orto e nel giardino
E che cavoli!
I cavoli neri e i cavoli verza restano in campo durante l’inverno, anche perché migliorano il loro gusto dopo aver subito la prima gelata. Per ottenere verze ancora più buone si interrompe la loro crescita passando con la vanga sotto alle radici per reciderne una parte, poi si compatta con il piede il terreno smosso e si rimanda la raccolta fino al momento del consumo.
La medesima operazione migliora la conservabilità dei cavoli cappuccio in pieno campo durante l’inverno. Ma se si prevedono gelate intense e prolungate, è più sicuro procedere alla raccolta avendo cura di lasciare tutte le foglie esterne.
Poi si dispongono i cavoli in casse o in mucchi in un locale dove la temperatura non scende sotto lo zero. Se non si dispone di un locale con queste caratteristiche, i cavoli possono anche essere lasciati in campo in mucchi a base quadrata di 1,2 m per lato e alti al massimo 80 cm.
Al momento del consumo si eliminano le foglie esterne che, anche durante la conservazione, hanno continuato a svolgere la loro funzione di protezione del cuore.
Manutenzione degli attrezzi
Per quanto alcuni ortaggi restino nell’orto anche nei mesi invernali, la maggior parte dei lavori ormai è conclusa. È il momento giusto per controllare la funzionalità degli attrezzi manuali e provvedere a qualche lavoro di manutenzione.
Per quanto alcuni ortaggi restino nell’orto anche nei mesi invernali, la maggior parte dei lavori ormai è conclusa. È il momento giusto per controllare la funzionalità degli attrezzi manuali e provvedere a qualche lavoro di manutenzione.
MANICI. È meglio sostituire quelli danneggiati o fessurati per evitare che scheggiandosi causino ferite o che si rompano durante l’uso (foto 3). Per staccare l’attrezzo si deve svitare la vite di sicurezza e poi spingere con forza verso il basso eventualmente aiutandosi con un martello. Se la chiusura è particolarmente serrata, si può scaldare la testa in modo che la dilatazione del metallo favorisca l’estrazione. Il manico di ogni attrezzo ha una sua forma, per questo motivo è meglio utilizzare per la sostituzione i manici acquistati da un rivenditore. La curva dell’impugnatura si monta opposta all’attrezzo per i rastrelli e le zappe, rivolta dalla stessa parte per la vanga e la forca. Dopo aver infilato il manico, si avvita la vite di sicurezza e si immerge la parte terminale dell’utensile per qualche giorno in acqua. In questo modo il legno aumenta di volume e assicura un incastro perfetto. È bene non dimenticarsi poi di impregnare con olio di lino i manici ancora integri per preservare il legno.
ATTREZZI. Zappe e vanghe vanno pulite accuratamente e grattate con carta vetrata per eliminare la ruggine; è bene anche affilare con una lima i bordi di questi attrezzi per migliorare la loro capacità di penetrare nel suolo. I denti dei rastrelli di ferro vanno raddrizzati perché restino paralleli ed equidistanti (foto 4). Di solito questa operazione si fa a mano, mentre se le punte si sono piegate vanno battute con un martello fino a renderle dritte.
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