L’agenda di ottobre: depurare e drenare
Mai come in ottobre è opportuno evitare grassi, zuccheri e alimenti eccessivamente acquosi, dando invece la preferenza a cachi, uva, carciofi, cardi, gobbi e a tutti i vegetali appartenenti alla famiglia delle crocifere, soprattutto la verza, che rigenera, rimineralizza e disinfetta i tessuti.
Per rinforzare gli anticorpi e stimolare la produzione di linfociti T-helper è molto utile
la nocciola, ricca di arginina, proteine, acido folico, calcio, magnesio, rame e cobalto.
Un altro ottimo ricostituente è la castagna, frutto ricco di glucidi, protidi, fosforo e vitamine del gruppo B, che rigenerano il sistema nervoso messo a dura prova dal drastico ridursi delle ore di luce.
Ottobre è poi il mese giusto per riscoprire l’ampia varietà dei cosiddetti “frutti dimenticati”, quali
cotogne,
pere selvatiche,
sorbe,
nespole e corbezzole, con cui possiamo produrre composte dalle proprietà astringenti e antivirali.
Per fare scorta di antiossidanti, invece, possiamo ricorrere alla melagrana, da consumare al naturale o centrifugata. L’elevata presenza di acido citrico, acido borico, tannini, vitamina A e C le conferisce infatti proprietà astringenti, vermifughe, diuretiche, ipocolesterolemizzanti, immunostimolanti e riequilibranti del sistema ormonale. Il suo succo bevuto appena svegli, a digiuno, è un’ottima cura contro coliti e infiammazioni gastriche.
Il malto di riso ci sarà invece utile per dare nutrimento al tessuto polmonare, mentre per sfiammare le pareti intestinali possiamo arricchire i piatti con qualche filo di olio di semi di lino, ricchissimo di omega 3.
Infine, per dolcificare utilizziamo preferibilmente
miele di castagno, che migliora la circolazione sanguigna sensibilmente indebolita dai primi freddi, o miele di corbezzolo per drenare e depurare.
Corbezzolo e altea
La natura ci regala in ottobre due efficaci farmaci naturali, il corbezzolo e l’altea, utili rispettivamente per le affezioni urinarie e respiratorie.
Con le foglie e le radici di corbezzolo possiamo realizzare un decotto, aggiungendo un cucchiaino di miscela (parti eguali di foglie essiccate e radici sminuzzate) in una tazza d’acqua; si porta ad ebollizione il composto così ottenuto per cinque minuti, si filtra e si beve due volte al giorno in caso di infezioni urinarie, ma anche in caso di vene varicose e flebiti.
Il decotto di radici di altea, pianta naturalmente ricca di mucillagini, aiuta invece a calmare la tosse, sfiamma i bronchi e la gola, e regolarizza l’intestino. Per produrlo basta porre due manciate di radici spezzettate in mezzo litro di acqua e lasciarle bollire per 10 minuti; il decotto va bevuto tiepido più volte al giorno.
Infine, per contrastare i primi attacchi virali ma anche per dare sollievo alle articolazioni provate dalla crescente umidità, non c’è niente di meglio delle proprietà dell’olio essenziale di canfora, da utilizzare per frizioni locali o nei diffusori specifici per l’aromaterapia.