Vegetale sarà lei

Vegetale sarà lei

Sentir dire che tutti gli animali, umani e no, sono individui, risulta sempre un pò destabilizzante per chi non ha riflettuto sulla questione animale.
Anche un topo è un individuo? E così ogni piccione? Ciascuna biscia?

Ma anche le persone animaliste antispeciste e vegan possono venire spiazzate apprendendo che le piante sono intelligenti, imparano dall’esperienza, hanno una volontà e trovano strategie per risolvere i problemi. E’ quel che accade leggendo il libro Verde brillante di Stefano Mancuso e Alessandra Viola (Giunti), un incantevole viaggio nel silenzioso mondo vegetale, così sconosciuto e così bistrattato.

Le piante non sono individui (che significa indivisibili) perchè si sono sviluppate con una struttura modulare e divisibile, proprio per sopravvivere al passaggio di mandrie erbivore, semplicemente ricrescendo. Per riuscirci hanno evitato di concentrare le loro funzioni vitali in singoli organi com’è avvenuto negli animali (cuore, cervello, polmoni) e questa caratteristica le ha rese creature viventi maggiormente robuste e longeve.

Oggi possiamo affermare che i vegetali sono organismi più sofisticati ed evoluti di noi umani, basti pensare che hanno venti sensi e svolgono la funzione più preziosa del mondo: la fotosintesi.

Le piante imparano. Secoli fa, un botanico trasportò in carrozza una Mimosa pudica, la pianta che chiude le foglie se sfiorata con un dito. Inizialmente la mimosa chiuse le foglie a ogni sobbalzo, poi capì l’assenza di pericolo e smise di spendere energia inutilmente, riprendendo a chiudersi se sfiorata con un dito.

Le piante sembrano immobili, ma per raggiungere il nutrimento le radici coprono grandi distanze e le foglie si muovono. Piante e animali sono lo yin e lo yang dell’ecosistema: stanziali e autosufficienti le prime, nomadi e non autosufficienti i secondi.

Le piante soffrono? Forse meno degli altri esseri viventi, tuttavia la scienza umana non ha ancora escluso la presenza di un possibile dolore. Quando i nostri detrattori ci provocano dicendo che “anche le piante soffrono” possiamo rispondere, senza alcun compromesso, che le persone vegane non sono le più radicali, perchè l’alimentazione umana maggiormente cruelty-free è il fruttarismo, che non sacrifica la vita della pianta.

Le persone vegane però, in questo percorso di riflessione e trasformazione si sono già avviate.

Vedi la conferenza TED di Mancuso sull’intelligenza delle piante.

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