Greenpeace: «La multinazionale della carne JBS non fermerà la deforestazione»
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JBS, la più grande azienda produttrice di carne al mondo, non rispetterà il suo impegno di fermare la deforestazione dalla propria filiera in Amazzonia entro la fine del 2025, secondo l’inchiesta di The Guardian, Repórter Brasil e Unearthed, l’unità di giornalismo investigativo di Greenpeace UK.
JBS, la più grande azienda produttrice di carne al mondo, non rispetterà il suo impegno di fermare la deforestazione dalla propria filiera in Amazzonia entro la fine del 2025, secondo l’inchiesta di The Guardian, Repórter Brasil e Unearthed, l’unità di giornalismo investigativo di Greenpeace UK.
«L’inchiesta si basa su decine di interviste con produttori che operano all’interno dell’estesa filiera di JBS in Amazzonia, incluso un dipendente della stessa azienda. Gli allevatori intervistati hanno descritto un sistema “pieno di falle”, sostenendo in gran parte che ottenere una filiera tracciabile e priva di deforestazione entro la fine dell’anno è un obiettivo irrealizzabile» spiegano da Greenpeace.
«L’inchiesta svela inoltre presunti casi in cui JBS avrebbe chiuso un occhio o addirittura collaborato attivamente al fenomeno del cattle laundering (letteralmente, riciclaggio di bestiame), ovvero la reimmissione sul mercato di capi di bestiame provenienti da allevamenti sanzionati per deforestazione illegale. Lo scorso mese, l’azienda, che rifornisce colossi come McDonald’s, Tesco e Walmart, ed è finanziata da banche come Barclays, Santander e Rabobank, ha annunciato un utile di 1,8 miliardi di dollari nel 2024» prosegue l’associazione.
«Questa inchiesta dovrebbe spazzare via ogni illusione che JBS possa eliminare la deforestazione dalla propria filiera in Amazzonia entro la fine dell’anno. Al di là delle gravi falle e irregolarità evidenziate, è ormai chiaro che il sistema di monitoraggio della deforestazione di JBS non è efficace», dichiara Martina Borghi della campagna Foreste di Greenpeace Italia.
«Le multinazionali dell’agroindustria come JBS continuano a trarre profitti enormi mentre distruggono foreste ed ecosistemi fondamentali per la vita sul pianeta. I governi europei devono fare la loro parte, respingendo l’accordo UE-Mercosur che avvantaggia solo le grandi aziende del settore. L’Unione Europea deve invece garantire l’applicazione piena ed efficace del regolamento per smettere di importare deforestazione (EUDR), uno strumento fondamentale per evitare che il consumo europeo continui a distruggere le foreste del mondo», conclude Borghi.
Nel 2022 JBS ha annunciato che avrebbe eliminato la deforestazione in Amazzonia dalle proprie filiere entro il 2025, e in tutti gli altri biomi entro il 2030, rafforzando una promessa già fatta nel 2021.
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