Vai al contenuto della pagina

“Nativi ambientali”, il greenwashing del Ministero dell’Ambiente

homepage h2

Parte questo mese di settembre “ Nativi Ambientali”, la campagna nazionale che vuole sensibilizzare alla racconta differenziata dei rifiuti. Poi però il decreto del ministro Galletti rilancia alla grande gli inceneritori!
La campagna “ Nativi Ambientali” è dedicata «alla tutela dell’ambiente» spiegano dal Ministero ed è organizzata in collaborazione con Conai-Consorzi di Filiera.
Le informazioni diffuse devono servire a «stimolare l’attenzione ad una corretta separazione dei rifiuti di imballaggio di acciaio, alluminio, carta, legno, plastica e vetro da parte dei cittadini e al loro avvio a riciclo».
«Le generazioni future dovranno crescere in una società dove le buone pratiche ambientali, come la raccolta differenziata finalizzata all’avvio a riciclo dei rifiuti, dovranno essere totalmente naturali e istintive – dicono i promotori – La sfida culturale è quindi questa: i ‘nativi digitali’ dovranno essere anche ‘nativi ambientali’, per portare il Paese verso un futuro di sviluppo sostenibile».
«Avete il diritto di ereditare un mondo migliore – ha aggiunto il ministro Gian Luca Galletti parlando ai bambini – ma anche il dovere di prendervene cura, a partire dal vostro giardino, dalla vostra casa».
«Rispettare l’ambiente – ha aggiunto il ministro – significa non sprecare risorse naturali, non sperperare l’energia. L’amore e il rispetto per l’ambiente devono diventare uno stile di vita, un atteggiamento da apprendere sin da piccoli, tanto velocemente quanto impara oggi un bambino a utilizzare il tablet e il computer».
E fin qui tutto giusto, ci mancherebbe. Quella che latita è la coerenza, per questo l’iniziativa ha tutto il sapore dell’operazione di greenwashing. Il decreto attuativo della legge 133/2014 ex SbloccaItalia (preparato proprio dal ministero di Galletti) è dedicato espressamente a rilanciare la filiera degli inceneritori; la proposta prevede la riclassificazione ed il potenziamento dei 42 inceneritori esistenti a “recupero di energia”, elimina il bacino regionale di riferimento in quanto impianti di “smaltimento”; avvia inoltre i 6 impianti ancora in stand-by per vari motivi (legali-ricorsi-mancato collaudo) come quello di Malagrotta,  di Albano Laziale e di San Vittore nel Lazio, ma anche quello di Massafra in Puglia, di Gioia Tauro in Calabria, di Rufina in Toscana, e prevede di 12 nuovi inceneritori in undici regioni diverse.
Volete scrivere al ministro Galletti chiedendogli conto di questa contraddizione?
FATELO.
Ministero dell’Ambiente, via Cristoforo Colombo 44, 00147 Roma
Mail: URP@minambiente.it
Tel. 0657221
Scarica la mappa qui allegata degli inceneritori d’Italia

Leggi anche

Per eseguire una ricerca inserire almeno 3 caratteri

Il tuo account

Se sei abbonato/a alla rivista Terra Nuova, effettua il log-in con le credenziali del tuo account su www.terranuovalibri.it per accedere ai tuoi contenuti riservati.

Se vuoi creare un account gratuito o sottoscrivere un abbonamento, vai su www.terranuovalibri.it.
Subito per te offerte e vantaggi esclusivi per il tuo sostegno all'informazione indipendente!