A Ecomondo di Rimini si è fatto il punto della situazione sulla raccolta dell’organico e il compostaggio. Vantaggi per la fertilità dei suoli ed un grosso quantitativo di emissioni evitate rispetto alla discarica
Il recupero dell’organico è un passo fondamentale per una corretta gestione dei rifiuti. Ma rappresenta anche una risorsa importante, che l’Italia sa valorizzare meglio di molti altri paesi. Secondo il CIC-Consorzio Italiano Compostatori dal recupero degli scarti organici in Italia si ottengono oltre 1,3 milioni di tonnellate all’anno di compost con un risparmio di 1,4 Mt di CO2 equivalenti rispetto all’invio in discarica. In occasione di Ecomondo a Rimini, il Cic ha rilanciato i dati raccolti dall’ISPRA per sottolineare vantaggi e opportunità di compost e biometano.
Positivo il trend di crescita. Nel 2014 in Italia sono state separate oltre 5,7 milioni di tonnellate di rifiuti organici, pari al 43% di tutta la raccolta differenziata del Paese, stabilendo un aumento della frazione umida del 9,5%.
Gli impianti di compostaggio presenti sul territorio italiano sono 240 impianti, con altri 43 di digestione anaerobica, che permettono di ottenere 1.326.000 tonnellate all’anno di compost, di cui 334mila tonnellate di ammendante compostato verde, utilizzabile nel florovivaismo per sostituire le torbe d’importazione, 149mila tonnellate di ammendante compostato con fanghi e 843mila di ammendante compostato misto, entrambi tradizionalmente impiegati in agricoltura come fertilizzazione complementare ai concimi minerali.
L’impiego di compost permette di migliorare la qualità del terreno, consentendo di conservarne nel lungo periodo la fertilità, ma gioca un ruolo fondamentale anche nel contenimento delle emissioni: secondo i calcoli, raccogliere l’umido e trasformarlo in fertilizzante permette di risparmiare 1,4 Mt di CO2 equivalente/anno rispetto all’invio in discarica. “Nell’ipotesi di un target europeo di un dimezzamento delle emissioni al 2030 – ha concluso Massimo Centemero, direttore del CIC – si tradurrebbe per l’Italia in una riduzione di 100 Mt CO2 eq in sedici anni a un ritmo di circa 6 Mt in meno ogni anno. Il contributo della raccolta e del trattamento dell’organico è quindi molto significativo (18%) in termini emissioni evitate”.