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Zanzare: troppi rischi con gli insetticidi nebulizzati

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Basta con le nebulizzazioni di insetticidi contro le zanzare: fanno male alla salute dell’uomo e all’ambiente. È la conclusione a cui è giunto l’Ispra, Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, che mette a disposizione una pubblicazione utilissima per chi vuole difendersi da chi si ostina a usare sostanze pericolose. Noi ve la forniamo in versione integrale insieme a un vademecum su come difendersi dalle zanzare senza la chimica.
«Per combattere l’eccedente presenza di zanzare, amministrazioni pubbliche, aziende private e singoli cittadini svolgono ripetuti interventi antiparassitari, riversando ingenti quantitativi di pesticidi nell’ambiente – si legge sul rapporto che Ispra mette a disposizione dei cittadini e che trovate scaricabile in Pdf in fondo all’articolo – Ciò desta una serie di preoccupazioni, soprattutto per via della velocità di ruscellamento delle acque superficiali, almeno 10 volte maggiore rispetto a quella dei terreni agricoli. Inoltre, gli insetticidi impiegati non hanno tempo di degradare, raggiungendo rapidamente gli habitat naturali e determinandone la contaminazione anche a notevole distanza dai luoghi di irrorazione».
«La diffusione di grandi quantitativi di sostanze chimiche di sintesi e la conseguente contaminazione degli ecosistemi ha ridotto drasticamente le popolazioni dei predatori delle zanzare stesse (pipistrelli, uccelli insettivori, libellule, gechi) col paradossale risultato di una sempre maggiore presenza di zanzare e altri fastidiosi parassiti – si legge sempre nel rapporto – Gli autori di questo rapporto, studiosi di varie discipline, sono stati ispirati nel produrre questo lavoro collettivo dai ripetuti confronti in sede di convegni e conferenze sui pesticidi. Durante questi eventi molti operatori, ricercatori e semplici cittadini hanno ripetutamente richiesto di raccogliere in modo unitario i dati separatamente elaborati e presentati da ciascun specialista. Si è quindi deciso di produrre in collaborazione con professori e ricercatori delle Università di Parma, Padova, Firenze e Roma (Sapienza) e dell’ISDE (International Society of Doctors for the Environment, Società Internazionale dei Medici per l’Ambiente), una pubblicazione unitaria sugli insetticidi utilizzati nella profilassi antizanzare, raccogliendo i contributi provenienti da varie discipline (chimica, ecologia, ecotossicologia, biologia, zoologia, pedologia e medicina). Il Dipartimento Difesa della Natura, nell’ambito delle ricerche multidisciplinari istituzionali svolte sull’impatto dei pesticidi sugli habitat naturali, ha così provveduto alla raccolta dei dati e delle informazioni più recenti su questo argomento, arrivando a fornire, in una singola monografia, un quadro aggiornato dello stato attuale delle conoscenze».
Il rapporto presenta i dati relativi all’impatto ambientale delle sostanze di più largo utilizzo nella profilassi anti-zanzara, molti dei quali di comune uso anche in agricoltura. Ogni sostanza, al fine inquadrarne i potenziali effetti nei confronti degli ecosistemi acquatici, anfibi e terrestri, è stata analizzata in funzione dei diversi effetti che ha sui vari elementi delle comunità vegetali ed animali, della durata nel tempo e nello spazio, e delle altre caratteristiche chimico-fisiche. Questo Quaderno intende quindi contribuire alla diffusione tra i cittadini e gli operatori pubblici e privati delle conoscenze dei rischi ambientali legati all’uso indiscriminato degli insetticidi in ambiente domestico e urbano.
Scaricate e diffondete il rapporto dell’Ispra affinché non sia l’ignoranza a vincere sul buon senso e l’esigenza di salute!
Scaricate e diffondete anche il vademecum su come difendersi dalle zanzare senza l’uso della chimica.
Sul numero di giugno 2015 di Terra Nuova ( che trovate QUI) trovate uno speciale sui pericoli degli insetticidi nebulizzati nell’ambiente. Da non perdere!

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