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Melanzane sotto il pesto

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Melanzane preparate secondo la ricetta vegetariana della tradizione toscana. Semplici e buonissime.
Melanzane sotto il pesto

Ingredienti

• 2 melanzane di media grandezza
• 2 spicchi di aglio
• 2 peperoncini leggermente piccanti
• 1 bicchiere di aceto di vino bianco
• olio extravergine di oliva
• sale grosso e sale fine
 

Procedimento

■ Spuntate e tagliate le melanzane a fette tonde alte 1-2 cm. Mettetele in un colapasta con del sale grosso (1 cucchiaino da caffè a strato) per lasciarle spurgare della loro acqua di vegetazione. Fatele “piangere” con un peso sopra almeno un’oretta.
■ Nel frattempo preparate il pesto. In una padella soffriggete un battuto di peperoncino e aglio, appena l’aglio acquista una colorazione dorata aggiungete l’aceto. Alzate la fiamma per consentire una veloce evaporazione e contate fino a 60 prima di spegnere il tutto. Lasciate raffreddare.
■ Quando le melanzane hanno sgrondato la loro acqua di vegetazione mettetele a friggere in olio di oliva. Lasciatele asciugare in una carta assorbente per privarle dell’unto in eccesso e poi riponetele a strati in un teglia con il pesto precedentemente preparato. Raffreddate.

VARIANTE LIGHT

Invece di friggere le melanzane si possono cuocere in gratella o in una griglia in ghisa, e condire con un’emulsione di olio e pesto preparato come da ricetta.
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Ricetta tratta dal libro Toscana vegetariana

La cucina toscana è solitamente associata a piatti ricchi di carne, dagli arrosti alla trippa e alla famosa, ma di recente invenzione, bistecca alla fiorentina. Nella tradizione culinaria di questa regione abbondano invece verdure, cereali e legumi, cucinati con fantasia e con risultati sorprendentemente buoni per ogni palato. Si tratta di preparazioni ottenute con prodotti radicati nella storia del territorio e conosciuti ben oltre i confini regionali come vere e proprie eccellenze. Tra i tanti, citiamo l’olio extravergine di oliva, le diverse tipologie di fagioli, il carciofo violetto, il cavolo nero, almeno sei tipi di pomodori, la cipolla di Certaldo e lo zafferano di San Gimignano. Senza dimenticare i vini rossi e bianchi, che negli ultimi anni possono contare sulla qualità offerta da tanti piccoli produttori biologici e biodinamici.

Il libro cerca di intromettersi in questo mondo, presentando un ampio ventaglio di piatti e ingredienti rappresentativi delle diverse aree produttive, dalla Toscana collinare fino a quella litoranea, dal capoluogo alle città più piccole, dalla Maremma alla Versilia, dal Casentino alla Garfagnana, per ricercare ricette prelibate e fedeli ai prontuari della tradizione, alcune lievemente modificate, come principio etico, nell’ottica di non violenza e rispetto verso gli animali.

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