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In Puglia la quarantena a… filiera corta

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Da Lecce a Bari, le iniziative per accorciare la filiera e valorizzare i prodotti del territorio si sono moltiplicate. Così la Puglia dell’emergenza è solcata da una rete di piccoli distributori locali, a km0 e solidali.
In Puglia la quarantena a… filiera corta
C’è la Rete Salento Km0 che nel tacco d’Italia circa 70 tra piccoli produttori, aziende, associazioni, GAS e botteghe. Un gruppo di realtà unite nell’obiettivo di promuovere la filiera corta e il consumo critico, salvaguardare l’agro-biodiversità, recuperare antiche varietà, riproducendone e scambiando i semi. Attivi dal 2011, con l’emergenza hanno cercato di comunicare ancora di più il valore di acquistare e consumare prodotti sicuri, genuini: ortaggi, cereali, farine, legumi, prodotti da forno, conserve, miele, formaggi.
“Tutti prodotti che possano rinforzare le persone e sostenere l’agricoltura locale, già piegata da una delle annate più siccitose di sempre – spiega Francesca Casaluci, tra gli ideatori del progetto – La nostra associazione ha deciso di offrire il servizio di consegna a domicilio. Pubblichiamo il paniere settimanale sui canali social e sulle chat, da qui, poi, chi è interessato può prenotare la sua spesa. In questo modo – conclude – riusciamo a mantenere attivi i Gruppi di Acquisto che coordiniamo e, allo stesso tempo, permettere ai piccoli produttori di continuare a lavorare in campo e non perdere la loro abituale clientela”.
Un po’ più in su, nel barese troviamo l’associazione Effetto Terra. Un gruppo di “Campagneros” metropolitani che dal 2014 si occupa della riqualificazione e del recupero di terreni abbandonati e che dall’anno scorso, nell’orto sociale che gestisce, ha creato un Gas. “Prima dell’emergenza ogni gasista poteva ritirare la propria spesa, prenotata tramite il sito, direttamente all’orto e magari infornare la propria pagnotta di pane o “tiella” nel forno sociale. Un luogo vissuto per godere di momenti di aggregazione, dove poter fare scambio di opinioni, fare amicizia – racconta Francesca Covelli, tra i soci fondatori – Con l’avvento del Coronavirus non è stato più possibile far ritirare le spese presso l’orto. Così abbiamo pensato di continuare a sostenere l’attività del Gas Campagneros mettendo a disposizione i prodotti delle aziende agricole che seppur con grande fatica hanno deciso di effettuare direttamente le consegne a domicilio”.
I produttori sono tanti, quasi tutti certificati biologico o autocertificati. Semola e farina di diverse qualità di grano antico, olio extravergine d’oliva, pasta integrale, taralli e friselle, mandorle e noci, zafferano, frutta e verdura, formaggi freschi e stagionati. “Generalmente i consumatori che si iscrivono ai GAS sono consumatori consapevoli che condividono il desiderio di costruire un’economia sana e locale, rispettosa del lavoro e pronta a sostenere un prezzo equo e solidale – aggiunge Francesca – ma con l’emergenza in atto, molte nuove categorie di consumatori si sono affacciate alla nostra realtà pensando di sostituire con un acquisto online i prodotti da sempre acquistati nei supermercati ma snaturando così il vero obiettivo del Gas”.
Una criticità riscontrata da molti produttori, ma facilmente sormontabile quando, oltre a spiegare come funziona un Gas ai nuovi arrivati si racconta loro anche le motivazioni a monte per cui sorge. Il ritiro diviene così la scoperta di un nuovo modo di consumare: dentro la cassetta non ci sono infatti solo frutta o verdura, c’è tutto l’amore di un mondo, quello contadino, che in queste piccole realtà lontane dalle produzioni intensive, dalla chimica, dallo sfruttamento dei terreni e delle persone, ritrova la propria identità, il proprio mestiere e la propria dignità, prendendosi cura non solo del nostro cibo e della nostra salute ma anche del territorio che abitiamo.
“Nel giro di pochi giorni le richieste sono triplicate – spiega Stefania Cannone, dell’azienda agricola Calì di Andria – ed in questi giorni di preparazione della nuova stagione produttiva abbiamo riorganizzato velocemente l’orto e deciso di produrre massimizzando gli spazi ancora di più, per soddisfare tutte le richieste”. Lei e il marito si occupano di tutto: dalla produzione alla distribuzione, due figli piccoli a seguito e un’azienda da portare avanti. “abbiamo optato per le consegne a domicilio, che già facevamo, ma limitandone a una sola a settimanale, con più scelta – prosegue – Utilizziamo un canale whatsapp attraverso il quale comunichiamo i prodotti disponibili in orto e componiamo, in base alle adesioni, cassettine pre-composte di ortaggi ad un costo fisso. Per semplificare il nostro lavoro durante le consegne a domicilio non è possibile scegliere i quantitativi degli ortaggi, ma offriamo cassette ben bilanciate e pensate per una famiglia media di due adulti e due bambini”.
E poi non mancano le sorprese: “nelle cassette inseriamo anche ricette e pensieri, poesie e suggerimenti di attività da fare in casa con i bambini o anche senza – racconta Stefania –  Per esempio a Pasqua abbiamo inserito il procedimento per fare le uova soda colorate con colori naturali e timbrate con foglie e fiori e abbiamo inserito tra le uova dei fiori di calendula da utilizzare eventualmente”. Perché alla fine quello che manca di più è proprio il legame umani, quella relazione che immancabilmente nasce in questi gruppi. “Da Calí non si fa solo la spesa. Ci sono amici che si ritrovano dopo tanto tempo, chi si da appuntamento, i bambini che crescono giocano ed esplorano” conclude Stefania. È la comunità, del resto, che fa grandi i piccoli.
Queste e altre realtà si possono trovare anche sulla mappa di Vivere senza supermercato.
Contatti:
Salento Km0
Facebook e Instagram Salento Km0
Associazione Effetto Terra
Facebook Associazione Effetto Terra e la pagina Gas Campagneros
Azienda Agricola Cali
Cell. 320 305 5433
Mail: agricolacali@gmail.com

Letture utili

Un libro senza dubbio utile per conoscere un modo di fare la spesa differente da quello al quale siamo per lo più abituati è “Vivere senza supermercato” di Elena Tioli (Terra Nuova Edizioni).

Cosa ci spiega? Come entrare in relazione con i produttori, come scoprire la provenienza e l’origine delle merci, come meglio informarsi sulle conseguenze, personali e globali, di ciò che si acquista e si consuma: vivere senza supermercato significa tutto questo e molto altro ancora. Significa fare una spesa ecologica, consapevole e responsabile, dando un nuovo valore ai propri gesti e un peso diverso ai propri soldi. Significa cambiare stile di vita e modo di pensare.
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