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Stress e salute ai tempi del Covid-19: strategie per una quarantena consapevole

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Dall’oggi al domani ci siamo ritrovati con un tempo sospeso nell’attesa e nell’incertezza, in cui il nostro lavoro, le nostre vite e quelle dei nostri figli e dei nostri cari sono per certi versi rallentate, hanno subito uno stop. Ne parliamo con la dottoressa Veronica Orrù, psicologa e psicoterapeuta specializzata in psicosintesi.
Stress e salute ai tempi del Covid-19: strategie per una quarantena consapevole
Dall’oggi al domani ci siamo ritrovati con un tempo sospeso nell’attesa e nell’incertezza, in cui il nostro lavoro, le nostre vite e quelle dei nostri figli e dei nostri cari sono per certi versi rallentate, hanno subito uno stop. Ne parliamo con la dottoressa Veronica Orrù, psicologa e psicoterapeuta specializzata in psicosintesi.
Ecco il suo intervento
«Non per tutti chiaramente. Basti pensare alle vite di medici, infermieri e di tutti gli operatori sanitari (nel senso più ampio del termine) che vivono e si adoperano (in prima linea e sotto un forte stress) per la salvaguardia della vita, contro questo nemico invisibile: il covid-19. Ma anche tutte le persone impiegate in lavori che garantiscono un minimo di stabilità in questo caos che ha generato una nuova e inaspettata crisi, ormai mondiale. E’ interessante notare come etimologicamente il termine crisi (dal greco: Krisis)  significhi scelta, decisione.  Sembra strano che in un momento come questo, dove la nostra libertà è stata limitata profondamente, si possa ancora scegliere qualcosa, eppure è così! Vediamo come.
Ciò che ci è capitato può essere definito come un evento di vita stressante. Ma cos’è un evento di vita? Per evento di vita s’intende un accadimento importante e/o insolito che si verifica nella sfera personale e/o sociale e  che induce le persone alla messa in atto di risposte personali regolate dall’influenza e dalla gravità dell’evento stesso. Si definisce stressante se produce un cambiamento e richiede un riadattamento della quotidianità individuale.
L’impatto che questi eventi hanno sulla nostra vita  è determinato da un insieme di fattori connessi alla natura oggettiva dell’evento e alla nostra personale valutazione cognitiva.
Ognuno di noi differisce nel grado in cui sta percependo questa condizione per motivazioni oggettive (che riguardano l’isolamento, la possibilità o meno di lavorare, la solitudine, l’aver perso qualcuno di caro, l’avere dei figli ecc.) e soggettive legate invece alle nostre paure, pensieri, emozioni ed esperienze. In generale, posti davanti ad un evento stressante, possiamo scegliere tra un’infinità di comportamenti, pensieri o emozioni finalizzate a regolare e ridurre l’effetto dell’evento. Possediamo, nonostante tutto, un certo grado di libertà.
La disregolazione del sistema dello stress da parte di emozioni come la paura (legata ad un evento stressante come questo che stiamo vivendo) può giocare brutti scherzi sia fisici che mentali.
E’ importante perciò tener presente che la paura è un’emozione sana e saggia, perchè  è fondamentale per la nostra sopravvivenza e per questo dobbiamo ascoltarla ma senza farci travolgere da essa. È importante anche mangiare sano e mantenere i normali ritmi sonno-veglia; oltre a mantenere un atteggiamento positivo in quanto questo aiuta noi stessi e chi ci sta intorno.
Inoltre possiamo occupare il nostro tempo in attività che prima consideravamo quasi un lusso e che possiamo svolgere con una maggiore presenza mentale come ad esempio: leggere un bel libro, sentire i nostri cari o persone che non sentivamo da tanto tempo, avere cura della nostra persona e della nostra casa, riprendere in mano un vecchio hobby, guardare dei bei film ecc..
Altra cosa che possiamo fare è respirare in maniera consapevole. La respirazione non solo è fondamentale in quanto apporta al nostro organismo l’ossigeno di cui necessita per la sopravvivenza, ma è stato riscontrato come, una corretta respirazione, abbia una certa influenza sulla memoria e sulle emozioni. Inoltre una respirazione profonda, diaframmatica (o addominale) favorisce uno stato di rilassamento che invece viene ostacolato da una respirazione corta e toracica, tipica di un organismo che è pronto all’azione o che vive uno stato d’ansia e di preoccupazione indotto ad esempio dal momento che stiamo vivendo. Per di più, osservare il  respiro (cioè prestare attenzione all’aria che entra ed esce dalle nostre narici) ci permette di essere focalizzati (anche solo per pochi istanti) e quindi di poter sperimentare gradualmente l’esperienza di una mente in quiete.
Un’altra cosa che possiamo fare in questi giorni a casa è quella di scrivere una sorta di diario di bordo di questa quarantena. In psicosintesi (modello teorico in cui mi sono specializzata come psicoterapeuta) il diario e l’autobiografia sono da sempre considerati strumenti utili per una maggiore consapevolezza di sé. La ricerca ci  mostra che riuscire a tradurre in parole le esperienze da cui si è rimasti sconvolti ha un impatto positivo sullo stato di salute. L’atto di costruire storie è un processo umano naturale, grazie al quale le persone arrivano a comprendere meglio le proprie esperienze e se stessi. Questo processo consente di organizzare e ricordare gli eventi in modo coerente e allo stesso tempo, di integrare pensieri e sentimenti dando agli individui la sensazione di poter prevedere e controllare la propria vita. Una volta che un’esperienza si struttura e acquista significato gli effetti emotivi posso essere più controllati. Non riuscire invece a strutturare eventi spiacevoli in un contesto narrativo può far si che pensieri e sentimenti negativi persistano. Quando le persone riescono a tradurre in parole il proprio sconvolgimento emotivo, la salute fisica e mentale aumenta nettamente [1].
In un momento di caos come questo, dove non è possibile progettare quasi nulla, ciò che ci rimane è il presente, lo spazio vitale più prossimale. E’ importante quindi  invocare in noi un principio di organizzazione e di armonia che scandisca la nostra quotidianità riportandoci  nella dimensione della cura del nostro tempo, dei nostri pensieri, del nostro spazio, della nostra persona e delle nostre relazioni. 
Avere cura, come forma di rispetto, d’attenzione, di gentilezza e di gratitudine, può aiutarci a metterci in contatto con noi stessi focalizzandoci sui nostri bisogni più intimi e connettendoci con le nostre esigenze più profonde.  Uno spazio di riflessione insomma, in cui indirizzare e trasformare  il caos e la crisi in una scelta consapevole,  che ci doni slancio, coraggio ed energia per affrontare ciò che verrà dopo. Conservando nella nostra memoria ciò che abbiamo appreso e donando senso e significato alla nostra esperienza, ricordandoci inoltre che la nostra salute mentale e fisica si muovono all’unisono.
Prendiamoci quindi il tempo per valutare come possiamo fronteggiare questa situazione, prendendo in considerazione anche la possibilità di chiedere aiuto qualora lo riteniamo necessario».
Note bibliografiche:
[1] Solano L., (2001). Tra Mente e Corpo. Come si costruisce la salute. Raffaello Cortina Editore, Milano.

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