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I costituzionalisti: «Tocca al Parlamento decidere sui limiti alle libertà personali»

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Valerio Onida, costituzionalista, già presidente della Corte Costituzionale, dichiara sul quotidiano La Stampa in merito a quanto sta accadendo in pieno allarme coronavirus: «Non è pensabile che il Parlamento “chiuda” per virus». E nell’articolo si legge: «Le Camere devono rimanere centrali anche nell’emergenza, perché solo così si può garantire il difficile equilibrio tra sicurezza e diritti».
I costituzionalisti: «Tocca al Parlamento decidere sui limiti alle libertà personali»
Valerio Onida, costituzionalista, già presidente della Corte Costituzionale, ha dichiarato sul quotidiano La Stampa in merito a quanto sta accadendo in pieno allarme coronavirus: «Non è pensabile che il Parlamento “chiuda” per virus». E nell’articolo, a firma di Alessandro Di Matteo, si legge: «Le Camere devono rimanere centrali anche nell’emergenza, perché solo così si può garantire il difficile equilibrio tra sicurezza e diritti».
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Aggiornamento 22 marzo:
Alle critiche che si sono levate da più parti ha risposto il capogruppo del Movimento 5 Stelle al Senato Gianluca Perilli. «Il Parlamento sta lavorando e non ha mai smesso di farlo – si legge in un ancio dell’agenzia di stampa AdnKronos – Mercoledì scorso alla Camera si è tenuta una seduta durante la quale vi sono stati gli interventi di opposizione e maggioranza. Sempre mercoledì al Senato si è tenuta una capigruppo di oltre 4 ore, nella quale si è deciso il percorso dei decreti che fanno riferimento all’emergenza Coronavirus, in particolare il percorso per il Decreto Cura Italia, che reca importantissime norme per aiutare famiglie, lavoratori e aziende. Questa settimana si lavorerà sui decreti in conversione e alla Camera vi sarà una capigruppo, mentre mercoledì continueranno i question time e i lavori di commissione per emendare i decreti”. “Insomma: la democrazia non si ferma. Tutto procede, ovviamente nel rispetto delle esigenze legate alla sicurezza e al contenimento del rischio. Tutte queste attività sono di pubblico dominio e sono ovviamente a conoscenza dei capigruppo delle opposizioni».
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Vi riportiamo qui sotto l’articolo integrale pubblicato su La Stampa del 21 marzo, ritenendo interessanti e importanti queste riflessioni.

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