Tutte le esperienze collettive sono in qualche modo un miracolo… L’editoriale di Marzo del direttore di Terra Nuova.
Mi sono chiesto più volte cosa mi ha sempre affascinato così tanto dei periodici, fin da bambino. Da Topolino a Panda Junior, da Linus a Internazionale… Quello con i periodici non è lo stesso rapporto che si ha con un libro. Il rapporto con il libro è più esclusivo, simile a quello di una coppia. Invece, scorgere la familiare testata nell’edicola sotto casa, nella cassetta della posta oppure, come nel nostro caso, tra le verdure di un negozio bio dà piuttosto la stessa sensazione rassicurante di una serata tra amici.
Ecco, sì: una rivista è soprattutto un’esperienza collettiva, il risultato della volontà di migliaia di persone. Sì, migliaia: non solo di chi scrive, pubblica un’inserzione, impagina, stampa, spedisce… ma anche di chi legge: si tratta di un grande progetto di crowdfunding che si ripete ad ogni numero.
Quando una mattina andando al lavoro trovai in treno la mia professoressa di lettere del liceo e le parlai delle difficoltà che ci sono nel portare avanti una rivista, lei mi disse: «Il fatto che la tua rivista ci sia è già un miracolo». Quelle sue parole mi sono rimaste a frullare nella testa per un bel po’ e alla fine ho concluso che tutte le esperienze collettive sono in qualche modo un miracolo, per un motivo di fondo: i rapporti interpersonali rappresentano la più grande sfida di tutti i giorni, una sfida che affrontiamo senza altra preparazione che non sia l’esperienza. «Siamo tutti sgangherati, ricordiamocelo» ci ha ammonito un giorno in redazione Pino de Sario, co-fondatore di Terra Nuova e ora facilitatore di professione.
Comunque la si voglia mettere, è evidente che la difficoltà nel relazionarci con gli altri sia fortemente sottovalutata. Se così non fosse, non ne vedremmo tutti i giorni le drammatiche conseguenze, ma soprattutto ci verrebbero dati fin da piccoli degli strumenti pratici specifici per affrontarla, come per leggere e far di conto. Sembra invece che per gestire i rapporti col prossimo veniamo spesso lasciati completamente a noi stessi. E nonostante questo, pur commettendo – e come biasimarci? – degli errori madornali, riusciamo ogni giorno a fare dei miracoli insieme.
Tra un corto circuito e l’altro possiamo ammirare attorno a noi, a partire dagli esempi raccontati in questo numero, i risultati straordinari delle nostre sinapsi collettive.
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