La mente umana che controlla il sistema nervoso, per raggiungere prestazioni cognitive e fisiche davvero importanti.
Lo hanno soprannominato «The iceman», l’uomo di ghiaccio; ma Wim Hof non è solo un atleta che ha sfidato il freddo glaciale dell’Artico a piedi nudi o toccato i 112 minuti di immersione sotto cubetti di ghiaccio. È anche un esempio di come la mente umana può arrivare a controllare il sistema nervoso autonomo dell’organismo, raggiungendo prestazioni cognitive e fisiche che sono state oggetto di ricerca e osservazione da parte del Feinstein Institute for Medical Research americano.
Wim Hof, olandese oggi sessantenne, è divenuto così un «caso di studio» e ha messo a punto un metodo che permette di imparare a gestire e controllare, in maniera sinergica, respiro, capacità di concentrazione e reazioni all’esposizione al freddo, per liberare le energie sopite dentro ciascuno di noi, come spiega lui stesso.
Come funziona
«La quantità di ossigeno che inaliamo con il respiro influenza la quantità di energia rilasciata alle cellule del corpo e le attività chimiche e fisiologiche dell’organismo» afferma Wim Hof. Ecco perché, controllando il respiro e rendendolo massimamente efficace «si mantiene il corpo in condizioni ottimali e lo si controlla completamente anche nelle condizioni più estreme». Le tecniche di respirazione «fanno in modo che si raggiunga la più ampia superficie polmonare di scambio gassoso possibile» e «la maggiore ossigenazione innesca processi benefici che favoriscono le funzionalità corporee e maggiori energie mentali e fisiche», spiega Alessandro Ronca, uno dei due formatori in Italia.
«Anche l’assetto mentale è importantissimo per liberare forza e capacità interiori sopite» prosegue Ronca. «In letteratura scientifica è stato dimostrato che determinate tecniche di concentrazione e meditazione consentono il controllo sul sistema nervoso autonomo che regola, oltre al respiro, il funzionamento degli organi interni, la digestione, la dilatazione e contrazione dei vasi sanguigni e il battito cardiaco. Il metodo Wim Hof serve a questo, come dimostrato anche da uno studio pubblicato nel 20111 e condotto dal professor Peter Picckers del Radboud University Nijmegen Medical Centre in Olanda».
Alla portata di tutti
«La cosa interessante» prosegue Ronca, «è che non si tratta di un metodo per super uomini; è alla portata di tutti. È un cambiamento di modalità, che ha bisogno di impegno ma che non richiede sforzi o capacità sovrumani. La focalizzazione mentale è il catalizzatore, si ottengono aumento dell’energia cellulare con la respirazione e miglioramento del sistema cardiovascolare e ormonale con la graduale esposizione al freddo. Con questa pratica si sperimentano miglioramenti nella qualità del sonno, aumento della creatività e capacità di concentrazione, miglioramento delle performance sportive, aumento della capacità di recupero dopo intense attività, maggiore tolleranza agli eventi climatici estremi, potenziamento delle difese immunitarie, incremento della determinazione e della forza di volontà e ampliamento delle percezioni nell’attività sessuale».
Il metodo Wim Hof in Italia
In Italia ci sono tre istruttori qualificati a proporre l’insegnamento del metodo ideato da Wim Hof, Alessio Alfei, Leonardo Pelagotti e Alessandro Ronca. Ronca tiene dei corsi di formazione: il prossimo sarà il 29 febbraio al Parco dell’Energia Rinnovabile (PeR), a Frattuccia di Guardea (Terni).
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