Alcuni dermatologi consigliano di lavarsi il meno possibile per non alterare l’equilibrio naturale della pelle. Ma al di là del troppo o troppo poco, il problema è che spesso ci si lava in maniera errata. Per questo sarebbe più opportuno dire che dovremmo lavarci il «meglio» possibile. E in un detergente, ciò che fa la differenza è la formulazione.
L’utilizzo del sapone si perde nella notte dei tempi e pare che già i Babilonesi utilizzassero prodotti simili. Ma nel corso della storia l’igiene personale si è evoluta e talvolta involuta a seconda delle epoche. Gli Egizi, per esempio, si lavavano regolarmente; nel papiro di Ebers, infatti, è riportata la composizione di una pasta lavante a base di grasso animale, oli vegetali e sostanze minerali. Anche gli antichi Romani tenevano molto all’igiene personale e alla cura del corpo, e con la creazione delle terme e dei bagni le abluzioni quotidiane divennero non solo un momento per dedicarsi alla pulizia del corpo, ma anche per favorire la socialità. Per detergersi utilizzavano pietra pomice, creta fine o farina di fave.
Nel Medioevo, però, le terme divennero luoghi promiscui e non mancarono scandali e polemiche sulle pratiche «extra» che accompagnavano il rituale del bagno. Ed è così che, man mano, tutti i bagni pubblici europei furono vietati e il non lavarsi divenne addirittura segno di nobiltà e santità. E ancora, fino all’Illuminismo, l’uso dell’acqua per bagnarsi o lavarsi era scoraggiato dai medici perché si riteneva che aprisse i pori della pelle favorendo l’«ingresso» delle malattie.
È nell’Ottocento, con la diffusione dell’acqua corrente, che l’igiene personale ritorna a essere praticata regolarmente più o meno da tutti e, grazie alle scoperte di Koch e di Pasteur sui batteri e sulla modalità di trasmissione delle malattie, il miglioramento dell’igiene ha portato alla diminuzione del tasso di mortalità infantile e a un aumento della durata della vita.
La pelle ha un suo equilibrio
Oggi sappiamo che una corretta detersione non serve solo a eliminare lo sporco e i cattivi odori corporei, ma è fondamentale per mantenere in equilibrio l’ecosistema cutaneo. Il problema è che spesso ci si lava troppo, troppo poco o in maniera errata. Molti disturbi dermatologici sono causati proprio da un eccesso di igiene; a tal proposito alcuni dermatologi sostengono che la pelle debba essere lavata il meno possibile e sconsigliano di fare la doccia ogni giorno. Ovviamente è necessario lavarsi quotidianamente; in alcuni casi basterà lavarsi a «pezzi» e in altri, come per chi lavora all’aria aperta, nelle fabbriche o fa attività sportiva, sarà necessaria una doccia a fine giornata per eliminare polvere, smog e sporcizia. In ogni caso la detersione deve essere sempre accurata, ma mai aggressiva; il primo passo quindi è scegliere un buon detergente in grado di emulsionare lo sporco cutaneo senza dar fastidio alla pelle e al suo ecosistema. Detergenti troppo aggressivi, infatti, possono comprometterne il film idrolipidico, ovvero la complessa miscela di sostanze di natura idrofila e lipofila prodotte dalle ghiandole sudoripare, sebacee e dagli altri elementi cellulari presenti sulla pelle, che come una pellicola invisibile mantiene la pelle idratata e protetta. (…)
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