La propoli è un vero e proprio antibiotico naturale, che ci aiuta tantissimo nel periodo invernale. Scopriamone usi e benefici.
Propoli, regina dell’inverno
La propoli viene considerata il rimedio più conosciuto e utilizzato nell’universo erboristico. Non sappiamo precisamente il periodo in cui l’uomo ha cominciato a giovare dei suoi benefici, ma sicuramente risale a tempi antichissimi. Già nei geroglifici egizi possiamo osservare come l’attività delle api fosse tenuta in alta considerazione e sembra che fra le varie sostanze utilizzate per la mummificazione ci fosse anche la famosa propoli. Da sempre, la sua funzione principale è stata quella di agire come antibiotico naturale.
Nel II secolo a.C. Galeno la menziona nei suoi trattati e, successivamente, anche Avicenna ne esalta le qualità nel Canone della scienza medica.
Abbiamo testi di medicina russa del XII secolo dove si consiglia in caso di mal di gola, mal di denti e per cicatrizzare le ferite.
Gli usi che se ne fanno sono molteplici: da rimedio per gli stati febbrili a sostanza antibatterica lavorata con il legno destinato, poi, alla fabbricazione di giocattoli. Nel Medioevo viene largamente usata e nel 1900 raggiunge la massima popolarità durante la guerra dei Boeri in Africa, dove viene impiegata, sotto forma di unguento, come medicamento per le ferite dei soldati.
All’inizio degli anni Settanta finalmente alcuni ricercatori decidono d’intraprendere lo studio approfondito di questa sostanza così particolare.
Indicazioni terapeutiche
La propoli oggi è consigliata in diversi casi, quali: infezioni delle vie aeree superiori; faringite, laringite, sinusite, tonsillite; infezione batterica (da Stafilococco, Streptococco, Klebsiella pneumoniae, Escherichia coli, Pseudomonas aeruginosas, Proteus vulgaris, Bacillus subtilis e alvei, Moraxella catharralis); infezione micotica (da Candida albicans, Trichosporum, Epidermophyton e Tricophyton); Herpes simplex 1 e 2; Adenovirus; afte, gengivite, stomatite, periodontite; ulcerazioni; ascessi.
In che forme e quantità?
In commercio, la propoli si trova sotto forma di tinture idroalcoliche, estratti secchi e unguenti. La posologia cambia in base all’estratto, nello specifico si assumono:
– Tintura Idroalcolica: al 30% titolata con un minimo di 30 mg/ml di galangina, dalle 20 alle 50 gtt per 2-3 volte al dì, in acqua lontano dai pasti.
– Tintura Idroalcolica: al 95% titolata come sopra, 5-15 gocce al giorno, preferibilmente col miele per il forte sapore amaro.
– Estratto Secco nebulizzato: titolato con un minimo di 8% di galangina, 10 mg per chilo di peso corporeo al dì, in due somministrazioni lontano dai pasti.
– Unguento: al 7%; da applicare localmente più volte al dì.
Controindicazioni e avvertenze
Non ci sono controindicazioni segnalate. Nei soggetti particolarmente sensibili la propoli può dare fenomeni di allergia cutanea che scompaiono immediatamente con la sospensione del rimedio. Stessa cosa accade nei soggetti che accusano secchezza delle fauci, disturbi epigastrici associati, a volte, a diarrea.
Gli studi clinici confermano che la propoli è praticamente atossica sia assunta in alti dosaggi in un’unica volta, che ripetutamente per lunghi periodi.
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Articolo tratto dalla rubrica Il rimedio del mese
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