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Pino De Sario: «Ansia e tensione ci rendono intolleranti e individualisti»

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Una società sempre più intollerante, divisa, individualista, cieca e sorda all’altro: è quanto balza agli occhi se si considera la popolazione in generale, benché fortunatamente si intraveda la crescita di una differente consapevolezza. Quali i motivi della “chiusura” sociale alla quale ci troviamo di fronte e come reagire in modo costruttivo? Lo abbiamo chiesto a Pino De Sario, psicologo, specialista in facilitazione e docente all’Università di Pisa e alla Scuola Facilitatori.
Una società sempre più intollerante, divisa, individualista, cieca e sorda all’altro: è quanto balza agli occhi se si considera la popolazione in generale, benché fortunatamente si intraveda la crescita di una differente consapevolezza. Quali i motivi della “chisura” sociale alla quale ci troviamo di fronte e come reagire in modo costruttivo? Lo abbiamo chiesto a Pino De Sario, psicologo, specialista in facilitazione e docente all’Università di Pisa e alla Scuola Facilitatori.
Dottor De Sario, l’intolleranza e l’individualismo stanno dilagando, il “sistema” li incoraggia, siamo tutti divisi e in guerra gli uni contro gli altri. Cosa sta accadendo e perché?
«Sì la situazione è grave, ma ci sono dei motivi: le crisi di valori culturali (senza più contenuti e ruoli), la crisi economica (che dura da dieci e più anni), la crisi ambientale (che ci espone a irreversibilità). Si pensi solo al cambio di clima… Prima un temporale lo avvertivamo come fenomeno ordinario, ora, può essere il preludio a una tromba d’aria o ad una bomba d’acqua, che da un momento all’altro distrugge cose. Pensiamo a quale ansia e a quale tensione siamo esposti, riferiti a questi tre piani di crisi, oltre alla possibilità di perdere il lavoro, di non avere più soglie di salute e altro ancora. Come si fa, e qui ribalto il concetto, a essere felici e gioiosi? Non amo le semplificazioni sulla felicità, soprattutto quelle avulse dall’epoca in cui viviamo. Il punto è attrezzarci emotivamente, relazionalmente per reggere questa grande incertezza. Un film, lo chiamerei oggi, “La grande incertezza”. Noi umani abbiamo un estremo bisogno dell’altro. Tuttavia lo mascheriamo nell’ignoranza e nella presupponenza. Siamo davvero come dei ragazzini infantilizzati, un po’ tutti. Si deve poter chiedere aiuto, mostrare le parti tristi, provare ad andare d’accordo, ma senza assillo e obblighi, per cui anche agire il potere di scelta, di obbedienza e disobbedienza, di stare nei giochi sociali, ma curare al contempo sé e la propria quiete cosciente».
Come superare questa condizione? Quali i muri alziamo e che potrebbero essere abbattuti cambiando prospettiva?
«I muri e le barriere che portiamo dentro di noi e che erigiamo con gli altri non si potranno abbattere o eliminare. Con attenzione e impegno si possono però ridurre, abbassare. La facilitazione che sto diffondendo da anni, mira proprio a questo, ad allenarci a gestire problemi, conflitti, malessere ed errori. Come adulti tuttavia dobbiamo attrezzarci in capacità relazionali, emotive, di convivenza, che non sappiamo normalmente dove stiamo di casa».
E il nichilismo nei giovani? Spesso appaiono carichi di negatività e con sempre meno sogni e desideri per il futuro.
«I giovani partono avvantaggiati, perché animati da vitalità potente, che hanno però bisogno di indirizzare. Il problema è dato dal mondo degli adulti, che gli si presenta come manicheo, ipocrita, di grande sfruttamento. Ma questa è la nostra società. Forse ancor di più, la nostra dimensione di specie. Come mammiferi siamo già più giudiziosi, è vero, mettiamo sul campo una serie di guerre, ma che sono comunque meno rispetto ai nostri tanti passati. C’è visione in avanti e per un futuro non radioso, ma più giudizioso!».

Letture utili

Un’efficace e opportuna lettura in proposito è senza dubbio il “Manuale ANTI-negatività. Guida pratica alla facilitazione per migliorare relazioni personali e lavorative” (Terra Nuova Edizioni) che lo stesso Pino De Sario propone a coloro che sentono l’esigenza di uscire dalla spirale negativa in cui si trovano.

Pino De Sario propone da anni un nuovo approccio alle risorse umane che si basa sulla comunicazione ecologica e trae spunto dal lavoro di Jerome Liss. I soggetti sono invitati ad acquistare una nuova consapevolezza dei processi comunicativi, in cui il messaggio sia espresso in modo chiaro, senza manipolazioni e nel rispetto delle diversità di ognuno.
Questo libro è una guida pratica, facile da usare, suddivisa in oltre 50 brevi capitoli che presentano situazioni tipo (emozioni negative, relazioni problematiche, contesti deteriorati) per poi suggerire spunti e soluzioni concrete per trasformarle in risorse positive, in un momento di crescita individuale e collettivo.
Nelle prime pagine l’autore propone un approfondimento dell’intreccio tra negatività e positività, che è alla base della personalità di tutti, e poi prosegue presentando le elaborazioni della neuroscienza, fondamentali per comprendere il legame tra cervello ed emozioni.
Un’approfondita bibliografia finale rende il manuale un utilissimo strumento di lavoro e di approfondimento personale.

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