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Greenpeace: «Chiedi anche tu alle aziende di abbandonare la plastica usa e getta»

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Con tutta la plastica che c’è nei mari potremmo fare 400 volte il giro della Terra. Sono 700 le vittime fra le specie animali: scambiano la plastica per cibo e muoiono per indigestione o soffocamento. I dati sconcertano e, spiega Greenpeace, è impensabile ormai pensare di poter riciclare tutta la plastica che ci soffoca. E allora impegnati anche tu per chiedere alle aziende di smettere di produrre plastica usa e getta.
Ogni minuto l’equivalente di un camion pieno di plastica finisce negli oceani, provocando la morte di tartarughe, uccelli, pesci, balene e delfini, ma il mare non è una discarica!
«Le grandi multinazionali continuano a produrre e vendere sempre più plastica usa e getta, sebbene il 90% non sia mai stato riciclato – denuncia Greenpeace – È ora di finirla con imballaggi inutili e dannosi. Dagli anni cinquanta sono stati prodotti oltre 8 miliardi di tonnellate di plastica, ma ancora oggi le aziende continuano a inondarci di prodotti monouso, pur sapendo che il riciclo da solo non basta».
«Le aziende sanno benissimo che tutta la plastica non viene riciclata: è ora che si assumano le loro responsabilità. Per difendere un bene comune e prezioso come il mare, fonte di vita per animali straordinari e comunità locali, coloro che stanno contribuendo a questa grave emergenza devono impegnarsi subito a ridurre la produzione di plastica usa e getta!».

Cosa puoi fare tu

Ogni singolo gesto per ridurre la plastica è un passo avanti per il mare!
– FIRMA LA PETIZIONEChiedi alle aziende di fare la loro parte contro l’inquinamento da plastica, abbandonando l’usa e getta. Le aziende continuano a inondarci di plastica monouso: è ora che si assumano le loro responsabilità
– SCOPRI I RISULTATI DI PLASTIC RADAROltre 3000 persone che hanno a cuore la salute del mare hanno fatto un gesto in più per contrastare l’inquinamento da plastica, partecipando via Whatsapp alla nostra prima “crowd-sourced investigation”. Guarda cosa si trova sui litorali italiani!

La soluzione?

«Produrre meno rifiuti, specialmente rifiuti in plastica – spiega Greenpeace – Le previsioni ci dicono che la produzione di plastica aumenterà in maniera esponenziale nei prossimi anni, è quindi urgente che le aziende produttrici di beni di largo consumo (cibi, bevande, prodotti per la cura della persona e della casa) investano in modelli di consegna basati sul riuso, lo sfuso e la ricarica che non prevedano il ricorso ad imballaggi monouso. È necessario che le multinazionali si prendano un impegno con i consumatori, dichiarino obiettivi di riduzione chiari e piani concreti per raggiungerli, smettendo di sprecare le risorse limitate del nostro Pianeta.
«Nonostante le crescenti prove scientifiche sui danni irreversibili che l’inquinamento da plastica può causare, la produzione aumenterà drasticamente nei prossimi anni» dichiara Giuseppe Ungherese, responsabile campagna inquinamento di Greenpeace. «Le multinazionali continuano a promuovere come sostenibili alternative che in realtà non lo sono e che rischiano di generare ulteriori impatti su risorse naturali già eccessivamente sfruttate, come le foreste e i terreni agricoli. Per risolvere il problema dell’inquinamento da plastica, le grandi aziende devono ridurre drasticamente la produzione di usa e getta, investendo in sistemi di consegna dei prodotti basati sul riuso e sulla ricarica e che non prevedano il ricorso a packaging monouso».

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