La facilitazione consiste in una serie di tecniche e strumenti che aiutano le persone a lavorare e stare insieme in maniera più soddisfacente ed efficace. Ecco perché può considerarsi uno dei lavori verdi del futuro.
La difficoltà di cambiare
Perché mai la facilitazione dovrebbe essere uno dei lavori verdi del futuro? Semplice: perché se vogliamo evitare l’estinzione e costruire una società più equa, sostenibile e felice dobbiamo fare le cose, tutte le cose, in maniera molto diversa da come le abbiamo fatte finora. E per fare questo dobbiamo pensare in maniera diversa e relazionarci in maniera diversa – con noi stessi, con gli altri, con gli ecosistemi. Come diceva il buon vecchio Einstein in un’abusata ma pur sempre attuale citazione: «Non si può risolvere un problema con lo stesso tipo di pensiero che si è usato per crearlo».
Purtroppo, cambiare non è semplice per gli esseri umani. Il cervello dei Sapiens funziona in modo molto abitudinario: una volta eletti certi percorsi e schemi privilegiati, continua a ripeterli praticamente all’infinito. E ogni volta che proviamo a cambiare abitudini e schemi di pensiero entrano in gioco meccanismi di difesa inconsapevoli, come i bias cognitivi, che ci rendono il processo molto più difficoltoso.
Gli strumenti
Sappiamo che è possibile, e necessario, sperimentare nuovi modi di stare assieme, di comunicare fra di noi, di prendere le decisioni. Per ciascuna di queste esigenze esistono già diversi strumenti elaborati in anni di ricerche e sperimentazioni, come la comunicazione non violenta, la sociocrazia 3.0, tecniche che aiutano a far emergere la creatività di un gruppo come l’open space technology e così via. Tuttavia, spesso, quando proviamo ad applicare queste metodologie si attivano dei meccanismi di difesa e in breve tempo torniamo a fare le cose come le abbiamo sempre fatte. Per questo abbiamo bisogno di persone che ci sappiano guidare attraverso il cambiamento.
La figura professionale
La figura del facilitatore ha proprio questo compito. Cura il processo, le relazioni e la comunicazione durante le attività di gruppo, promuovendo la reciproca comprensione e la partecipazione di tutti. Il facilitatore padroneggia centinaia di strumenti diversi e sa quando applicarli nella maniera più opportuna.
In quali ambiti può lavorare? Praticamente in qualsiasi ambito in cui ci siano degli esseri umani che fanno qualcosa assieme, che sia un’associazione, una riunione di condominio, un’azienda, un’amministrazione, un ecovillaggio.
La formazione
Come formarsi? In molti paesi del Nord Europa questa figura è già molto diffusa, ma inizia ad essere conosciuta anche da noi. In Italia esistono ormai diversi corsi e qualche master in facilitazione, in cui apprendere le tecniche di base della professione. Anche nella facilitazione poi esistono approcci, correnti e direzioni differenti in cui specializzarsi.
Le figure dei facilitatori e delle facilitatrici possiedono degli elementi chiave trasversali a molti ambiti lavorativi del futuro.
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Articolo tratto dalla rubrica Lavori verdi. Le professioni per un futuro ecosostenibile
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