Non ci sono solo i Fridays For Future a mobilitarsi per chiedere ai governi misure drastiche per uscire dall’emergenza ecologica e climatica in cui versa il pianeta. Extinction Rebellion, movimento trasversale di disobbedienza civile nonviolenta, è arrivato anche in Italia e si sta organizzando: dal 7 al 13 ottobre sarà la settimana della ribellione internazionale.
Nonviolenza, decentralizzazione, empatia, mettersi in gioco lasciando le proprie comfort zone sono solo alcuni dei dieci principi di Extinction Rebellion, il movimento trasversale di disobbedienza civile nonviolenta che sta già entrando negli slogan urbani come XR e che è approdato alla ribalta delle cronache con il blocco della città di Londra nell’aprile scorso. XR si sta organizzando anche in Italia, ci sono gruppi in alcune decine di città e in tutte le regioni. E, pur sostenendo i Fridays For Future nella settimana d’azione per il clima di settembre, organizzano una loro identitaria protesta: dal 7 al 13 ottobre sarà la settimana della Ribellione Internazionale, con una mobilitazione a livello mondiale che nel nostro paese vedrà manifestazioni e azioni di disobbedienza civile a Roma.
«Sia chiaro, non c’è contrapposizione tra noi e i FFF, anzi» spiegano Gianluca Esposito e Asia Manzari, coordinatori rispettivamente dei gruppi XR di Venezia e Padova e membri dei gruppi di lavoro a livello nazionale. «Loro appoggeranno noi e noi appoggiamo loro; semplicemente abbiamo connotazioni e strategie differenti ed esprimiamo le nostre rivendicazioni in modi diversi».
La settimana di ribellione per il pianeta
Dal 7 ottobre inizierà quella che XR ha definito la settimana di ribellione internazionale, che simbolicamente terminerà il 13 ottobre. Azioni sceniche e molto altro, come il disturbo del traffico stradale, poi «dall’8 ottobre ci saranno attivisti che faranno lo sciopero della fame a oltranza davanti alla sede del Parlamento a Roma – spiegano Gianluca e Asia – e che sosteranno lì tutto il giorno, per poi trovare una sistemazione alternativa durante la notte. Ci sarà anche un team di medici, psicologi e avvocati a darci supporto. A fine settimana si terrà una critical mass in bicicletta con la collaborazione di molte ciclofficine di Roma. Le spese che dobbiamo affrontare per la settimana di ottobre sono molte, pertanto abbiamo avviato una raccolta fondi online su Gofundme, chiamata “Sostieni la Ribellione!”».
La settimana di mobilitazione sarà preceduta, il 5 e 6 ottobre, da incontri di formazione e preparazione specifici degli attivisti a Roma, con facilitatori, esperti di comunicazione e azione diretta nonviolenta, nonché legali. «Ci teniamo a creare un contatto con le forze dell’ordine, in modo da instaurare un rapporto di reciproca fiducia ed evitare reazioni violente. Da parte nostra garantiamo non violenza e auspichiamo sia così anche nei nostri confronti» aggiungono Gianluca e Asia.
Azioni di disruption
«Extinction Rebellion sta crescendo in Italia, ha una visione condivisa tra i suoi membri riguardo la strategia da seguire e siamo convinti che, in questa fase assolutamente emergenziale, occorra arrivare ad azioni di disruption vere e proprie per bloccare le capitali di tutto il mondo per giorni, settimane se necessario, in modo da causare un danno economico e spingere i governi ad agire ora. Il tempo che ci rimane è poco e questa volta dobbiamo metterci in gioco davvero. La nostra è l’ultima generazione che può fare realmente qualcosa per invertire rotta».
XR ha tre richieste fondamentali intorno alle quali sta costruendo la propria mobilitazione. «Innanzitutto “Dire la verità” – proseguono Gianluca e Asia – È necessario che i governi e gli enti locali e territoriali arrivino alla dichiarazione di emergenza ecologica e climatica. Sì, anche ecologica, perché la crisi in corso riguarda anche la biodiversità e gli ecosistemi terrestri ed oceanici, gravemente minacciati. Al secondo punto c’è “Agire ora”: chiediamo che si arrivi allo zero netto di emissioni di gas serra entro il 2025, non oltre. È ambizioso ma noi valutiamo a livello scientifico cosa è necessario, non tanto cos’è facilmente attuabile. Poi occorre andare “oltre la politica”, il terzo punto. E secondo noi ci si arriva tramite assemblee cittadine che i governi devono istituire, riconoscendo loro poteri deliberativi sulla base delle migliori evidenze scientifiche, in modo da stabilire insieme le strategie e i percorsi da attuare per trasformare la società in chiave di neutralità di emissioni e rispetto dei sistemi ecologici, in equità con tutti gli esseri viventi».
Gli obiettivi di XR sono coraggiosi e ambiziosi: «Puntiamo ad arrivare a mobilitare il 3,5% della popolazione, e non è una percentuale dettata a caso. La si ricava da uno studio condotto da un team di ricercatori della Columbia University che ha esaminato oltre 350 tra conflitti violenti e nonviolenti, giungendo a concludere che il metodo nonviolento permette di raggiungere più facilmente gli obiettivi e che basterebbe mobilitare il 3,5% della popolazione, facendo scendere in piazza le persone».
La trasversalità
Una caratteristica che XR rivendica è quella della trasversalità delle fasce di età: «da bambini, figli di attivisti, a nonni ultraottantenni e l’età media varia città in città. Per esempio, a Roma è di 35 anni, a Venezia di 25. Stiamo anche lavorando per far partire XR Families e XR Youth, per famiglie e giovani».
XR si è data e sta affinando una struttura organizzativa che «punta a creare le basi per un ambiente sano per gli attivisti stessi, attraverso una cultura detta “rigenerativa”» aggiungono ancora Gianluca e Asia. «Ci sono professionisti che formano, che si occupano di ascolto attivo, team building, benessere generale; insomma l’ambiente è accogliente, privilegiamo la qualità delle relazioni e la condivisione in piccoli gruppi di lavoro specifici in modo che ciascuno sia impegnato con una progettualità definita sfruttando appieno le proprie attitudini».
Dunque, appuntamento per chi volesse aggregarsi dal 7 al 13 ottobre.