#NonUnLibroQualunque. La libreria come luogo di incontro

Tutti i milanesi conoscono la Lomellina. Quella che un tempo era considerata la periferia storica della città, oggi è una zona residenziale multietnica, da cui è possibile raggiungere facilmente il centro storico di Milano.

È qui che nasce, nel 1978, Il Convegno, una libreria di quartiere all’insegna della socialità.

Quando Giacomo iniziò a lavorare tra gli scaffali di questa libreria era ancora uno studente. Finiti gli studi, dopo qualche breve esperienza lavorativa, si decise che questa era la sua storia, e subentrò come socio, ruolo che oggi condivide con Francesca.

La parola «convegno» può suonare un po’ altisonante, ma la sua valenza è da intendersi nel suo significato più letterale, come luogo conviviale, nato per assecondare la dinamica sociale degli anni ’70, quando la socialità era un valore ben più usuale anche nel mondo della cultura. «All’inizio c’era un divano e un grande quadernone bianco dove poter scrivere qualcosa, ma quando sono arrivato io entrambi erano già spariti» testimonia Giacomo Campagnano, che ha un cognome poco milanese, ma un profondo radicamento in questa città.

Lo spirito di fondo della libreria, col passare degli anni, è rimasto comunque intatto. Questo è soprattutto un luogo di incontro e di scambio, presidio culturale e comunità di lettori. «Siamo molto integrati nel quartiere» continua Giacomo, «promuoviamo diverse occasioni di incontro e abbiamo diversi gruppi di lettura. Ce n’è uno più generalista, uno di poesia, uno per bambini, e da poco abbiamo inaugurato un gruppo di lettura femminista. Le persone si incontrano regolarmente una volta al mese. Per partecipare non è necessario inscriversi: è sufficiente presentarsi in libreria nel giorno e nell’ora indicati, preferibilmente dopo aver letto il libro del mese. Gli incontri si tengono in libreria o, meteo permettendo, al giardino Beppe Viola, in via Sismondi 32».

Giacomo ci descrive il negozio come una libreria indipendente, lontana dalle zone di passaggio del centro e che, per questo motivo, deve fare i conti con flussi assai diversi. «Al mattino vengono soprattutto gli anziani, poi è la volta delle mamme e dei bambini, alla fine, verso sera, arrivano impiegati e lavoratori. Dovendo rifornire il quartiere cerchiamo di soddisfare i gusti di tutti quanti. La nostra identità è in un regime di osmosi con il quartiere, di cui seguiamo i cambiamenti. Ultimamente osserviamo che anche il pubblico si sta ringiovanendo».

In libreria sono presenti circa 15 mila titoli, in uno spazio unico, fatto a «elle». Per la programmazione estiva c’è tutta una serie di incontri fino a metà luglio con autori, traduttori e gruppi di lettura.

I due titolari partecipano anche a eventi, hanno portato avanti diversi progetti con le scuole, frequentano le fiere del libro e fanno parte della rete Lim, l’associazione di librerie indipendenti di Milano, nata per realizzare iniziative comuni, promuovere la lettura e rilanciare il vecchio mestiere del libraio.

«Se abbiamo un taglio particolare?» dice Giacomo. «No, come lettori siamo abbastanza onnivori, raccogliamo stimoli e interessi diversi. I gruppi di lettura nascono da libri che abbiamo letto anche noi. Io mi confronto volentieri sia con la narrativa che con la saggistica. Forse non possiamo considerarci seguaci della lettura cosiddetta di genere, non siamo lettori di fantasy o gialli, ma ovviamente abbiamo una selezione anche di questi titoli».

Oltre a privilegiare l’incontro in libreria, Il Convegno utilizza anche il servizio di Bookdealer per lavorare sulle consegne online, senza farsi rubare il lavoro dai giganti del commercio elettronico, per restituire un po’ di dignità in più alle librerie indipendenti.