I dati SINAB confermano l’Italia come Paese leader nel biologico. Soddisfatta FederBio per un mercato che continua a crescere a ritmi sostenuti. Dal 2010 al 2018: +800.000 ettari di superficie coltivati a bio e + 27.000 aziende agricole. Il punto agli Stati Generali del biologico a Bologna, che hanno coinciso con l’apertura del Sana, il Salone del biologico al quale Terra Nuova è presente.
I dati SINAB confermano l’Italia come Paese leader nel biologico. Soddisfatta FederBio per un mercato che continua a crescere a ritmi sostenuti. Dal 2010 al 2018: +800.000 ettari di superficie coltivati a bio e + 27.000 aziende agricole. Il punto agli Stati Generali del biologico che hanno coinciso con l’apertura del Sana, il Salone del biologico al quale Terra Nuova è presente.
La crescita del biologico è costante e si è confermata anche per il 2018. Il quadro emerge dai dati elaborati dal SINAB che descrivono trend di crescita solidi sotto tutti i punti di vista. La riflessione su questo scenario è tra i temi al centro di Rivoluzione BIO, gli Stati Generali del biologico che si concludono oggi a Bologna, promossi da BolognaFiere, in collaborazione con FederBio e AssoBio.
I dati sono stati diffusi in concomitanza con l’avvio di
Sana, il Salone internazionale del biologico e del naturale, al quartiere fieristico di Bologna,
al quale Terra Nuova partecipa con un proprio ampio spazio.
Ci trovate fino al 9 settembre al Padiglione 30: allo stand F49 e all’interno del BioMercato di NaturaSì.
L’incidenza della superficie biologica nel nostro Paese ha raggiunto nel 2018 il 15,5% della SAU nazionale. Questo posiziona l’Italia largamente al di sopra della media UE che nel 2017 si attestava al 7,0%. Anche il dato sugli operatori mostra tendenze in forte espansione, confermando il primato dell’Italia in Europa. Nel periodo 2010-2018 si è registrato un incremento di operatori nel biologico di oltre il 65%, consolidando il numero di aziende a 79.000 unità.
«I dati sull’andamento del settore biologico nazionale usciti in questi giorni contribuiscono a rendere ancora più evidente un trend di crescita su base ormai decennale, anche per quanto riguarda la produzione agricola con quasi due milioni di ettari e il 15,5% dell’intera superfice coltivata in Italia – ha dichiarato Paolo Carnemolla, Segretario Generale di FederBio – È una crescita che può avere ritmi ancora più sostenuti e che deve interessare sempre più le aree del Paese maggiormente vocate all’agricoltura, dove il cambiamento climatico in atto e le problematiche del calo dei prezzi e dell’eccesso di chimica di sintesi stanno mettendo in crisi tutta l’agricoltura. Ci sono aree come la Pianura Padana, dove gli squilibri climatici impattano su terreni ormai quasi privi di sostanza organica e favoriscono nuovi parassiti che stanno creando danni gravissimi, il cui contenimento si potrà ottenere solo con sistemi di lotta biologica su aree vaste, anche urbane. Il modello agricolo biologico, tipicamente italiano, offre una prospettiva a tutta l’agricoltura non solo per renderla più resiliente, ma anche più sostenibile economicamente sia a livello nazionale che mondiale. La transizione al modello agricolo biologico necessita di una strategia integrata e di lungo periodo, dunque di una politica nazionale di settore e di investimenti pubblici in ricerca e innovazione per organizzare servizi alle imprese, insieme a una completa digitalizzazione del sistema di certificazione che deve essere sempre più efficiente, trasparente e semplificato. Per questo FederBio ha promosso con AssoBio e BolognaFiere l’evento Rivoluzione Bio, che vuole essere un momento di confronto ad alto livello per mettere le basi per una nuova stagione di tutta l’agricoltura italiana».