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Ecovillaggi: dai raduni Gen e Rive nuovi spunti per cambiare il paradigma nel mondo

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Due incontri si sono susseguiti alla Comune di Bagnaia (Sovicille, Si) nello scorso luglio. La Gen Conference 2019 che ha visto la partecipazione degli ecovillaggi internazionali e il XXII Raduno estivo della Rete Italiana dei Villaggi Ecologici. Vi proponiamo il racconto di alcuni degli spunti emersi nelle varie iniziative
E’ venuto il momento per gli ecovillaggi di far sentir la propria voce e portare il grande valore delle esperienze comunitarie in Italia e nel mondo in un momento forte di cambiamento climatico e sociale del pianeta, dove non solo l’ambiente ma anche le relazioni hanno bisogno di cura e di consapevolezza. Questo il messaggio che arriva dalla Gen Conference 2019 e dal XII Raduno Rive che si sono tenuti alla Comune di Bagnaia (Sovicille, Si) nel luglio scorso.
Due eventi pieni di scambi di esperienze e di competenze reali a partire dalla Gen Conference intitolata “Il mondo negli ecovillaggi, gli ecovillaggi nel mondo: pace, ecologia e giustizia sociale”.
La conferenza si è sviluppata in quattro giorni. Il primo di introduzione mentre gli altri sono stati dedicati alla pace, all’ecologia e alla giustizia sociale.
Rappresentanti di tutti le reti internazionali hanno condiviso con i partecipanti le loro esperienze e insieme hanno creato idee e proposte sui temi.
La formula è stata quella di bilanciare le plenarie mattutine, alle quali hanno partecipato relatori ospiti e membri del Gen con condivisioni pomeridiane in forum e cerchi.
La giornata sulla pace è stata aperta dalla presidente del Gen International Jennifer Trujillo di Casa Latina e da Trudy Juriansz di Gen-Oceania e Asia, che hanno raccontato le loro storie personali di lavoro a fianco di comunità indigene, insediamenti tradizionali e rifugiati per portare speranza e capacità di recupero in alcuni delle situazioni più difficili.
Sono intervenuti poi Sonita Mbah, che ha condiviso la sua esperienza di conflitto in Camerun, Rutie Atsmon di Windows For Peace, che ha parlato del suo viaggio per sostenere l’educazione, la non violenza, gli scambi e il dialogo tra israeliani e palestinesi. Ha invitato altre comunità a seguire l’esempio de La Comune di Bagnaia, che offre uno spazio sicuro e neutrale per i giovani israeliani e palestinesi per incontrarsi e raggiungere un luogo di comprensione.

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Presente anche Simon Jamnik che diffonde nel mondo la Via del Cerchio, che ha mostrato come il potere di sedersi in un cerchio possa portare una profonda guarigione alle famiglie e alle relazioni interrotte dalla nostra società, mentre Vera Kleinhammes, una delle giovani leader di Tamera, ha parlato della ricerca di pace della comunità e della chiamata a attivismo sacro. Lei, come molti altri, ha espresso l’enorme urgenza della nostra situazione: “Siamo chiamati idealisti, ma non è ingenuo o irrazionale sedersi in una casa che brucia e non cercare di fermare il fuoco”.

Molto interessante anche la giornata dedicata all’ecologia con gli interventi di Albert Bates, tra gli storici fondatori del Gen e del Genna, la rete degli ecovillaggi americani; Peter Harper che ha spiegato il programma di decarbonizzazione rapida basato su una strategia di dispiegamento di tecnologie a bassa emissione di carbonio su scala industriale, inventato da lui; Marilyn Hamilton che studia l’evoluzione delle città, docente alla Royal road University di Victoria in Canada, collabora con il sistema educativo di Findhorn.

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La Conferenza si è chiusa con il giorno dedicato alla giustizia sociale nel quale sono intervenuti Giuseppe Micciarelli, filosofo politico e avvocato che ha portato la sua esperienza di attivista nella gestione condivisa dei beni comuni, Alberto Coyote, pioniere e veterano del movimento delle comunità intenzionali e degli ecovilaggi e di quello bioregionalista, ha dedicato gli ultimi quarant’anni all’analisi, alla creazione e alla promozione di reti internazionali per la pace e la giustizia ambientale, la giornalista Roberta Ferutti della Rete Comuni Solidiali e Ole Lykke, residente di Christiania in Danimarca, tra i fautori del movimento contro le droghe pesanti, ha documentato l’esperienza della grande comunità danese e nel 209 ha costruito un archivio accessibile agli studiosi di storia, antropologia e sociologia, ma di qualsiasi altra materia.

Alla Gen Conference è seguito il raduno Rive “IO–>TU–>NOI, ECOVILLAGGI: frontiere aperte verso una nuova civiltà ecologica”, in cui l’esperienza internazionale è stata declinata a livello italiano con scambi e condivisioni di saperi tra gli ecovillaggi e con i partecipanti e soci Rive. Molto apprezzati e partecipati anche i workshop aperti dove le competenze della rete sono state condivise con tutti. Dal lavoro sulla persona, il corpo e le relazioni umane, fino alla bioedilizia e alle nuove tecnologie per il risparmio energetico o lo studio dell’ambiente.
Speciali le musiche dei Piumani che hanno accompagnato tutti e due gli incontri, tra intrattenimento e celebrazione.

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Anche un regalo alla rete è arrivato per il raduno, la pubblicazione del libro RIVE, ieri, oggi, domani con l’elenco di tutte le realtà comunitarie attualmente attive sul territorio italiano, a cura di Francesca Guidotti de La torre di mezzo e Ermanno Salvini di Tempo di Vivere.
Tanti i momenti di gioco, condivisione e gli spazi di assemblea.

Quello che è apparso vivo nei partecipanti è stato la voglia di creare comunità, non solo per cambiare vita ma per portare avanti quel grande senso di speranza per il pianeta che si è respirato lungo tutto il luglio alla Comune di Bagnaia.
Il tutto tenuto insieme dal lavoro di tantissimi volontari che per mesi hanno collaborato già da quando gli incontri erano solo una piccola idea per costruire i programmi, fino ad arrivare prima degli ospiti allestire le strutture, per nutrire gli ospiti e far vivere a pieno l’esperienza a ogni persona che è entrata dal cancello della Comune, che ha offerto i propri spazi a un evento straordinario.
Tutti i momenti e i dettagli di bellezza che sono stati creati lasceranno il segno non solo nel mondo delle comunità, ma anche nella società.
Foto di: Lara Fontanelli, Francesca Mastracci e Volontari Rive

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Vuoi saperne di più sulla Rete degli ecovillaggi e delle comunità presenti in Italia e all’estero?  Leggi il libro di Terra Nuova!    

La vita comunitaria e la condivisione dell’abitare si stanno espandendo sempre di più, non solo all’estero, ma anche nel panorama italiano, che offre un ricchissimo e variegato arcipelago di esperienze, dall’housing sociale ai condomini solidali, dal cohousing agli ecovillaggi.
Francesca Guidotti nel suo libro Ecovillaggi e cohousing mette a disposizione la sua attività di ricerca, accompagnandoci in maniera dettagliata all’interno delle varie realtà italiane, da nord a sud, fornendo una scheda dettagliata per ogni progetto, dalla personalità giuridica all’eventuale ispirazione spirituale, dall’organizzazione economica alla dieta scelta. Una guida per farsi un viaggio nelle esperienze comunitarie all’insegna non solo del risparmio economico ma soprattutto di uno stile di vita sobrio e a basso impatto ambientale, basato su relazioni autentiche e di solidarietà. 

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