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Olio poco extravergine

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La rivista di consumatori tedesca Okotest ha fatto testare olio extravergine acquistato nei supermercati, con risultati per niente positivi.
Sonora bocciatura per l’olio d’oliva da parte della rivista di consumatori tedesca Okotest.
Al di là della valutazione sensoriale e del declassamento da olio extravergine a olio di oliva di alcuni importanti marchi alimentari, il servizio di Okotest ha messo in luce preoccupanti fenomeni di contaminazione chimica.
La redazione ha fatto testare da laboratori indipendenti 20 bottiglie di olio extravergine acquistate nei supermercati, di cui 12 con certificazione biologica. Sono state ricercate, e trovate, sostanze nocive come pesticidi, plastificanti e residui di oli minerali.
Il problema principale è rappresentato dalla pesante contaminazione da residui di olio minerale e idrocarburi, che riguarda addirittura un prodotto su due. Secondo Okotest, le olive entrano in contatto con l’olio minerale durante la raccolta negli oliveti e durante la produzione; può provenire da oli lubrificanti di macchine per la raccolta, nastri trasportatori di frantoi, motoseghe per la potatura degli ulivi, ma anche da pesticidi a base di paraffina, polveri sottili e gas di scarico.
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Brano tratto dalla rubrica Bionews

Leggi la rubrica completa sul mensile Terra Nuova Giugno 2019

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