Spesso non è facile far mangiare ai bambini frutta e verdura. Scopriamo alcuni trucchi utili per abituarli a questi sapori fin dallo svezzamento.
Il cervello del bambino inizia a conoscere l’aroma dei cibi già mentre si trova nel ventre materno. Il liquido amniotico è un ottimo veicolo per le piccole molecole aromatiche contenute nel cibo della madre. È diventato famoso, a questo proposito, il liquido amniotico delle donne indiane, dopo che vi è stata rilevata la presenza di molecole di curry.
L’aver assaporato l’aroma dei diversi vegetali crea dunque nel bambino un primo ricordo che verrà ulteriormente arricchito dalle sfumature di sapore del latte materno.
Nelle prime fasi dello svezzamento gli assaggi sono fondamentalmente costituiti da frutta, succo o polpa, cruda o cotta, e creme di cereali.
L’attenzione va posta soprattutto nel periodo successivo. Man mano che lo svezzamento prosegue è molto importante inserire nella pappa del bambino il passato di una, due, al massimo tre verdure alla volta, in modo da dargli la possibilità di conoscere il sapore della zucca e associarlo al suo colore, per poterlo distinguere da quello della zucchina o della carota…
Il metodo tutto sommato è quello che utilizziamo noi adulti quando prepariamo un risotto: abbiamo un ortaggio come base e poi altri che servono per esaltarne il sapore, solitamente aglio o cipolla, scalogno o porro, magari sedano o carota, ma la verdura principe della ricetta deve essere prevalente!
Quando poi i bambini crescono, per meglio insegnare loro a conoscere la consistenza dei vari vegetali gli si possono proporre assaggi che può gustare con soddisfazione da solo: verso i dieci mesi pezzetti di verdura tolta dal brodo della pappa o cotta a vapore, e successivamente, verso gli undici mesi, legumi interi (fagioli, ceci ecc.).
Inoltre mangiando verdura e frutta a pezzi o intera il bambino impara a manipolare il cibo, lo schiaccia, lo divide, ne riconosce le diverse parti, sceglie quali portarsi alla bocca. Probabilmente solo una parte verrà ingerita, ma sarà quella che il bambino ha studiato, conosciuto e scelto.
Il valore nutrizionale di quel poco che ingerirà sarà molto elevato: avrà nutrito non solo il suo corpo, ma anche la sua curiosità e la sua fame di esperienza (avesse pur sporcato ovunque per farlo!).
Il bambino a questo punto avrà un bel bagaglio di sapori, odori e colori che renderanno più radicato il cibo vegetale nei suoi ricordi, e sarà più facile che lo continui ad apprezzare in seguito, a patto che… entrambi i genitori mangino anch’essi una bella varietà di frutta e verdura, perché l’esempio è sempre imprescindibile!
LETTURE UTILI
Questo libro risponde agli interrogativi che ogni mamma e ogni papà si sono posti almeno una volta nella loro vita: qual è il modo migliore per svezzare mio figlio? Come si prepara una pappa sana e nutriente?
Con il cibo, passiamo ai nostri piccoli anche le nostre scelte etiche, i nostri valori, le tradizioni locali e familiari. Possiamo decidere di abituare i nostri piccoli ai cibi industriali, come scatolette o preparati precotti, con il rischio di esporli al rischio di intolleranze e allergie, oppure scegliere di usare alimenti freschi e biologici, in grado di assicurare più benessere a lui e un impatto ridotto all’ambiente.
Questo libro insegna a orientare lo svezzamento senza cadere nei luoghi comuni e nei condizionamenti dell’industria alimentare e della pubblicità. Il suo punto di forza è l’esperienza personale dell’autrice come mamma e della sua attività ventennale come nutrizionista per l’infanzia. Una guida preziosa, ricca di ricette facili e appetitose per preparare gustose pappe e aiutare i genitori a coniugare salute, ambiente e… bilancio familiare, perché un’alimentazione sana non necessariamente è anche più costosa!