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I consigli verdi di giugno: come proteggere l’orto!

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Reti e sacchetti, parapioggia e trappole: tutti i sistemi naturali per proteggere il proprio orto.

Proteggere l’orto

La riduzione dell’impiego degli antiparassitari, compresi quelli ammessi in agricoltura biologica, limita il rischio di colpire in modo più o meno indiscriminato organismi diversi da quelli bersaglio. Quindi, il mantenimento o l’incremento della biodiversità nelle aree coltivate passa anche attraverso l’impiego di sistemi fisici che permettono una protezione attiva delle piante e dei frutti eliminando la necessità di qualsiasi trattamento.

Reti e sacchetti

La copertura della chioma con reti antinsetto o antigrandine impedisce agli insetti di raggiungere i vegetali. In questo modo si evita che le uova dei parassiti siano deposte sui frutti, scongiurando la presenza di larve che si nutrono della polpa dei frutti stessi.
Le reti sono efficaci nel controllare i danni causati dai vermi della frutta, ma agiscono anche contro la piralide del mais, che è dannosa per il peperone. Rappresentano anche l’opzione migliore per controllare tre insetti di recente introduzione in Italia: il moscerino dei piccoli frutti, che colpisce soprattutto i lamponi, i mirtilli e le varietà tardive di ciliegie; la cimice asiatica, che danneggia fagiolini, pomodori, mele, kiwi, ciliegie, pesche, lamponi; e la Popilia japonica, un coleottero presente per ora solo fra Piemonte e Lombardia, i cui adulti si nutrono delle foglie della vite, del nocciolo e del susino, ma anche di molte altre piante.
Al posto delle reti, per i frutti di dimensioni maggiori (mele, pere, pesche), è possibile realizzare la protezione impiegando sacchetti di carta fissati con un filo.
L’installazione delle protezioni richiede tempo, ma questo si recupera successivamente, perché adottando questi sistemi si evitano molti trattamenti.

Parapioggia

Per contrastare alcuni funghi parassiti è sufficiente evitare che gli organi vegetali si bagnino impiegando coperture parapioggia ottenute fissando a una struttura ancorata a terra dei teli in polietilene trasparente, che permettono il passaggio della luce, ma non dell’acqua meteorica. Queste coperture si usano principalmente per impedire lo sviluppo della peronospora sul pomodoro e della muffa grigia su lamponi e fragole.
Non sempre serve approntare una struttura apposita, perché anche i tunnel e le piccole serre possono svolgere la stessa funzione.

Trappole

Anche la cattura massale mediante l’impiego di trappole può sostituire l’uso di prodotti fitosanitari. È meglio, però, evitare l’impiego di trappole luminose, cromotropiche e alimentari che solo raramente catturano esclusivamente gli insetti bersaglio, perché in genere attirano anche altre specie. La scelta migliore è indirizzarsi quindi verso le trappole a feromoni che, simulando il richiamo sessuale delle femmine, catturano esclusivamente i maschi della specie dannosa.
La cattura massale permette di controllare efficacemente quei parassiti che hanno popolazioni relativamente basse, come i rodilegno, la Tuta absoluta e alcune nottue. Può anche essere impiegata in ambito domestico per evitare i danni causati dalle tarme su abiti e tessuti e dalle camole della farina sui cereali conservati.
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Articolo tratto dal mensile Terra Nuova Giugno 2019

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