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Venerdì 24 maggio secondo sciopero mondiale per il clima

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Sono oltre 110 le nazioni nel mondo che hanno aderito, con gruppi e movimenti, al secondo sciopero mondiale per il clima lanciato da Greta Thunberg, dopo quello tenutosi il 15 marzo scorso. Anche in Italia si sono tenute mobilitazioni e manifestazioni in decine e decine di città.
Sono state oltre 110 le nazioni nel mondo ad aderire in varie forme al secondo sciopero globale per il clima, il Global Strike for Future, lanciato da Greta Thunberg, dopo quello del 15 marzo scorso. In Italia 126 le città mobilitate. Lo ha reso noto #FridaysForFuture Roma con un comunicato.
A Roma (dove Greta ha parlato in piazza del Popolo lo scorso 19 aprile), corteo con la presenza del geologo Mario Tozzi e di Antonello Pasini, fisico climatologo del CNR. Appuntamento alle 10 in piazza delle Repubblica, poi la manifestazione ha percorso Via delle Terme di Diocleziano, Via Giovanni Amendola, Via Cavour, Largo Corrado Ricci, Via dei Fori imperiali, Piazza della Madonna di Loreto. “Per l’occasione sono decine le scuole medie inferiori e superiori mobilitate, e tutte e tre le università di Roma – scrive #FridaysForFuture Roma -. Tantissime le associazioni ambientaliste e i gruppi che hanno dato l’adesione”.
A Milano la manifestazione è stata organizzata da Fridays for Future e Milano per il Clima, con ritrovo dei partecipanti in largo Cairoli, all’ombra del Castello Sforzesco e partenza del corteo per le ore 9.30. L’arrivo in piazza Duca d’Aosta, di fronte alla Stazione Centrale di Milano.
Dopo il corteo studentesco è stata la volta della vera e propria manifestazione cittadina per il clima: il ritrovo, alle ore 18.00, è sempre in largo Cairoli, punto di arrivo è piazza XXI Maggio: la conclusione, in programma alle ore 21.00 circa è dunque in zona Darsena.
L’appuntamento per Torino era alle 9.30 in piazza Statuto, luogo da cui partirà il corteo che sfilerà fino in piazza Castello.
A Genova il ritrovo era previsto alle ore 9 in viale Enrico Caviglia (Giardini di Brignole). Da qui è partito il corteo per il clima, che è arrivato in Piazza Matteotti.
Per tutte le altre città che hanno organizzato manifestazioni, è utile cercare su Facebook il gruppo Fridays For Future corrispondente alla propria città di residenza per prendere contatti.

Lo speciale su Terra Nuova di maggio

E il numero di maggio del mensile Terra Nuova contiene uno speciale dedicato alle sfide climatiche raccolte dai Fridays for Future e dai giovani di tutto il mondo, che, proprio grazie all’esempio di Greta Thunberg, stanno facendo sentire la loro voce. All’interno le testimonianze dei gruppi italiani che si stanno organizzando per fare rete, interviste agli esperti, i vedemecum per i “climate strike” e molto altro. La rivista può essere acquistata QUI !

Insieme per salvare il mondo

Terra Nuova ha anche pubblicato il libro illustrato per bambini e ragazzi “Insieme per salvare il mondo” , che spiega l’emergenza climatica ai più giovani e offre spunti di riflessione e di azione.

Sofia, la giovane protagonista di questo libro, è in sintonia con i tantissimi studenti che in tutto il mondo stanno scendendo in piazza chiedendo che gli adulti facciano qualcosa contro il riscaldamento globale e il cambiamento climatico. Gli scioperi per il clima e il movimento che si è creato intorno ai Fridays For Future testimoniano la nascita, nelle generazioni più giovani, della consapevolezza che se non interveniamo ORA, il pianeta e tutti i suoi abitanti non avranno futuro.
La presa di coscienza di Sofia, la solidarietà che esprime verso le specie e le popolazioni più a rischio raccontano che possiamo ancora fare qualcosa, che ognuno di noi può fare la differenza. Insieme per salvare il mondo è infatti una storia ottimista con un lieto fine che tutti auspichiamo.
Nella parte finale del libro sono presenti spiegazioni scientifiche molto utili sul cambiamento climatico e il riscaldamento globale, e approfondimenti che analizzano cosa sta succedendo ad alcune specie a rischio di estinzione: l’orso polare, la tigre del Bengala, la tartaruga di Kemp, le api e il fenicottero andino. Ma anche alcuni insediamenti umani sono gravemente a rischio: ad esempio la popolazione della Repubblica della Kiribati, i contadini siriani e i pescatori del New England potrebbero diventare presto i nuovi rifugiati climatici a causa della distruzione delle condizioni che consentono loro di sopravvivere nei luoghi di nascita.

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