Grandi assenti nelle diete di oggi, rappresentano una preziosa fonte di proteine e di fibre. Ecco qualche ricetta per gustarli al meglio!
La cucina mediterranea non è un’identità culinaria codificata in modo rigido e uniforme, quanto piuttosto il risultato dell’incontro di culture diverse, accomunate da alcuni elementi che caratterizzano i paesaggi ancor prima della tavola: la coltura dell’olivo, della vite e dei cereali.
Un altro elemento importante di quella che può essere definita «dieta mediterranea» sono i legumi, i grandi assenti nei menu di oggi, ma che hanno valori nutrizionali importanti, principalmente come fonte di proteine e di fibre.
Se i fagioli borlotti o i cannellini, i legumi oggi più conosciuti, si diffusero nel vecchio continente solo dopo la scoperta delle Americhe, sin dai tempi dei Greci e dei Romani nel bacino del Mediterraneo erano coltivati legumi cosiddetti «minori». Uno di questo è il cece, molto coltivato nell’antico Egitto, in Grecia e nel vasto Impero Romano, che viene oggi riscoperto per i suoi molteplici impieghi.
Dal sapore dolce, i ceci sono particolarmente versatili e si prestano per la preparazione di innumerevoli ricette. Ricchi di triptofano e arginina, aminoacidi strettamente legati alla produzione di serotonina, agiscono sul tono dell’umore e aiutano a ritrovare energia.
Tra gli altri legumi bisogna ricordare le cicerchie e le lenticchie, che sono sempre state presenti nell’alimentazione greca e romana, e coltivate in diverse varietà adattate ai territori nelle regioni italiane.
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Se associate i legumi alla «solita minestra» vi sbagliate di grosso! Questa raccolta di ricette dimostra l’esatto contrario: con fagioli, lenticchie, ceci, piselli, cicerchie, fave, lupini e soia si possono creare un’infinità di
piatti appetitosi, colorati e soprattutto sani.
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