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Cohousing Porto15: la Rete italiana del cohousing si rimette in viaggio da qui.

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Quaranta persone provenienti da varie regioni italiane, si sono incontrate ieri, domenica 27 gennaio 2019, presso il cohousing Porto15 a Bologna per l’incontro nazionale della Rete italiana cohousing.
Dopo più di un anno la Rete italiana cohousing si ritrova, più numerosa che mai. Un gruppo intergenerazionale di quaranta persone, si è dato appuntamento presso il cohousing Porto15, a due passi dal centro di Bologna, per fare il “punto della situazione” dei progetti in Italia.
I cohousing della prima ora, come LeCASEfranche di Forlì, Ecosol di Fidenza, La Corte dei Girasoli di VimercateMura San Carlo di Bologna, Numero Zero di Torino, San Giorgio di Ferrara, l’ associazione CoAbitare di Torino e l’ associazione Cohousing in Toscana, hanno accolto con entusiasmo le numerose nuove realtà del variegato mondo dell’abitare collaborativo, che si sono affacciate alla Rete negli ultimi anni:

Casa degli Alberi a Pontedera (ancora in cerca di abitanti!), Abitare Solidale Auser di Firenze, associazione Acmos di Torino, BACO-Coabitare a Sud di Bari, autorecupero cohousing Le Torri di Firenze, Cohousing in Trentino di Trento e l’ associazione PrendiParte di Bologna. Attraverso di me, Francesca Guidotti, presente anche l’ ecovillaggio Torre di mezzo e Terra Nuova edizioni che sostiene la Rete fin dai suoi primi passi.

Èstato un incontro intenso e operativo, finalizzato a riprendere le fila del progetto collettivo che aveva perso un po’ le energie negli ultimi anni. La Rete, nata nel 2010, era formata allora dai rappresentanti dei primi progetti di cohousing “dal basso”, ovvero ideati e realizzati dai cittadini. Oggi sono cohousing veri e propri, abitati e ben inseriti nel proprio territorio. La realizzazione di un cohousing è certo complessa e nella maggior parte dei casi ha richiesto dei tempi di realizzazione dai 5 ai 9 anni. Per questo la Rete, basata completamente sul volontariato, non ha avuto sufficienti forze per concentrarsi sui propri obiettivi a carattere nazionale. Ma oggi, anche grazie alla partecipazione di nuovi gruppi e di giovani, la Rete è pronta a ripartire.

Cinque ore di lavoro intenso

Il lavoro dell’assemblea si è concentrato prioritariamente sull’emersione delle aspettative verso le finalità della Rete e sulle azioni che ognuno può compiere per sostenere la Rete. Da questo, sono nati tre gruppi di lavoro: quello Relazioni, che si occuperà di raccogliere e condividere tutta quella che è l’esperienza da un punto di vista umano-relazionale propria di quei cohousing che oggi possono dire di avercela fatta; sarà invece il gruppo Tecnico ad occuparsi di condividere e sistematizzare tutte le conoscenze relative alla normative, al rapporto con le Pubbliche Amministrazioni, alle costruzioni in bioedilizia e a tutte le soluzioni tecniche di un abitare ecologico. Ultimo ma non ultimo, il gruppo Comunicazione riprenderà in mano il sito web della rete per rendere le informazioni raccolte e i contatti di ogni realtà fruibili per tutti. Ad oggi è possibile seguire la Rete sulla pagina facebook. Per ogni gruppo sono stati individuati due referenti e un piano d’azione. Adesso la Rete è davvero pronta a salpare.
Un’accoglienza da vero cohousing
Porto15, un progetto di cui avevamo già parlato nei nostri articoli, è tra i primi cohousing in Italia ad iniziativa interamente pubblica. Lo stabile di proprietà dell’ASP – Città di Bologna è stato destinato all’affitto a canone concordato a giovani, single, coppie con o senza figli, tra i 18 e i 35 anni di età.

Ad un anno dall’inaugurazione, i 34 cohousers, di cui 7 bambine, alcuni nuclei di origine straniera e un nucleo composto da ragazzi con sindrome di Down, hanno accolto con entusiasmo la riunione della Rete nel loro ampio atrio d’ingresso. Un luogo particolarmente simbolico, punto di incontro quotidiano dei condomini, che ricorda molto un porto di mare, con una coda di balena che esce dal muro e le barchette di carta appese al soffitto. L’arte che si esprime sui muri, l’accogliente appartamento comune dove tutti i partecipanti all’incontro hanno pranzato con cibi e bevande portate dalle diverse regioni, la teiera orientale decorata con colori brillanti e dolcetti di ogni tipo sul tavolino dei breack, sono stati la cornice che ha coccolato i partecipanti durante tutto l’incontro. Si respirava nell’aria quel profumo frizzante di quando una comunità di giovani sta imparando a vivere insieme e a sperimentare se stessi in una singolare avventura. Molto coerente con lo spirito di rinascita della Rete. Che possa essere questo, per tutti, un buon auspicio!

Guarda il video di Porto15, cliccando qui.
Foto di apertura: Ramona Ruggeri, altre foto: Francesca Guidotti
 

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La vita comunitaria e la condivisione dell’abitare si stanno espandendo sempre di più, non solo all’estero, ma anche nel panorama italiano, che offre un ricchissimo e variegato arcipelago di esperienze, dall’housing sociale ai condomini solidali, dal cohousing agli ecovillaggi. Francesca Guidotti nel suo libro Ecovillaggi e cohousing mette a disposizione la sua attività di ricerca, accompagnandoci in maniera dettagliata all’interno delle varie realtà italiane, da nord a sud, fornendo una scheda dettagliata per ogni progetto, dalla personalità giuridica all’eventuale ispirazione spirituale, dall’organizzazione economica alla dieta scelta. Una guida per farsi un viaggio nelle esperienze comunitarie all’insegna non solo del risparmio economico ma soprattutto di uno stile di vita sobrio e a basso impatto ambientale, basato su relazioni autentiche e di solidarietà. Continua a leggere…
  

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Cohousing e condomini solidali è un testo dedicato all’abitare in condivisione. Partecipazione, progettazione intenzionale, servizi in comune e gestione diretta da parte dei residenti sono alla base di questa forma di vicinato dove, famiglie, singoli, coppie decidono di condividere alcuni spazi e servizi comuni, mantenendo però la propria casa. Oltre a una vasta panoramica del cohousing in Europa e negli Stati Uniti, in cui vengono riportate le testimonianze dirette di chi ci vive, nel testo si trovano preziosi suggerimenti su come avviare il proprio progetto, dalla gestione dei conflitti alla scelta dei materiali, dalla cura dei bambini alla gestione dello spazio esterno. A chiudere il libro un’analisi delle esperienze europee fino al promettente panorama italiano. Continua a leggere!

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