CLIPS: la cassetta degli attrezzi per comunità intenzionali
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Lo hanno ampiamente sperimentato gli ecovillaggi, che derivano dalle comunità degli anni settanta ad indirizzo sociale ed ecologico. Essi sono un concentrato di relazione e di attivazione di dinamiche esteriori ed interiori e, anche per questo, sono un osservatorio privilegiato per coloro che si domandano se e come è possibile una condivisione del potere, un coinvolgimento personale all’interno di un gruppo reciprocamente fruttuoso e una società pacifica. Nel 2014, grazie ad un finanziamento europeo relativo al programma Erasmus+, dell’Unione Europea, è stato possibile riunire in un unico progetto l’esperienza di nove ecovillaggi e reti di ecovillaggio europee, rappresentati da persone con capacità e competenze di facilitazione.
Nasce così “CLIPS – Community Learning Incubator Programme for Sustainability“, l’incubatrice di progetti sostenibili il cui scopo è supportare, orientare e rafforzare progetti collettivi con finalità ecologiche e sociali.
Partner del progetto CLIPS, la Rete italiana villaggi ecologici-RIVE è rappresentata da quattro facilitatori: Lucilla Borio di Torri Superiore, Genny Carraro di Arterra e Giorgia Lattuca e Riccardo Clemente del Popolo degli Elfi, a cui abbiamo chiesto di spiegare i quattro pilastri del modello CLIPS – individuo, comunità, struttura ed intenzione – e come possono sostenere un gruppo nel raggiungere i propri obiettivi e mantenere alta l’attenzione sugli equilibri della relazione.
“L’approccio CLIPS è olistico e strutturalmente molto semplice” spiega Lattuca “fornisce un quadro concettuale che rappresenta tutte le sfaccettature che rendono un gruppo tale. Grazie a sistemi di analisi come quella sistemica, lo SWOT, il self-assestment tool e il forcefield, il facilitatore CLIPS può fare una diagnosi della salute del gruppo a qualsiasi stadio della sua evoluzione, senza sottovalutare alcun aspetto. CLIPS è al tempo stesso una teoria e una cassetta degli attrezzi”. “D’altra parte” aggiunge Clemente “CLIPS può essere paragonato al corpo umano. La singola cellula – l’individuo con la sua storia, i talenti, le aspettative e i bisogni- si unisce ad altre formando un organismo complesso – la comunità – che ha bisogno di un obiettivo comune per convivere pacificamente nella diversità – l’intento – e uno scheletro che lo sostenga e gli permetta il movimento – la struttura. L’intento indica il perché siamo insieme e dove stiamo andando, come vogliamo arrivare agli obiettivi e che azioni intraprendere per raggiungerli. La struttura invece riguarda tutti gli aspetti economici, giuridici, i metodi decisionali, l’organizzazione”. Ecco quindi come CLIPS può portare un valore aggiunto nella facilitazione al sostegno dei gruppi, prendendosi cura di ogni aspetto e considerando ogni parte importante per il tutto.
“E non è finita qui” conclude Clemente “Dal 21-25 gennaio a Sunnyhill in Slovenia partirà CLIPS2, un secondo progetto finanziato dall’Unione Europea che permetterà di continuare a sviluppare CLIPS. I principali obiettivi riguardano l’aumento da 12 a 32 metodologie di facilitazione proprie del CLIPS, un gioco da tavola, la creazione di video su buone pratiche degli ecovillaggi e l’aumento delle National Networks coinvolte, con la partecipazione della Finlandia, la Romania e la Polonia. Sarà anche migliorato il sito web e saranno promossi corsi CLIPS in tutta Europa”.
Per saperne di più sui contenuti della didattica e dei metodi proposti, è possibile consultare il sito CLIPS e scaricare gratuitamente la guida.
In questo agile manuale Beatrice Briggs, una delle maggiori esperte in materia, spiega in modo semplice e concreto come applicare la facilitazione e il metodo del consenso negli ambiti più diversi. Oltre la contrapposizione minoranza e maggioranza, l’arte di prendere decisioni condivise in associazioni, comunità e gruppi di lavoro è un potente strumento di cambiamento sociale.
La convinzione di base è che per cambiare lo stato delle cose è necessario utilizzare nuovi strumenti di analisi, ma anche di dialogo e confronto. Imparare a prendere decisioni partecipate e condivise, senza dividersi in maggioranza e minoranza, senza spaccature e frustrazioni è una metodologia rivoluzionaria per rendere più efficaci le riunioni e motivare la partecipazione. Continua a leggere!