Walter Ricciardi si è dimesso dalla carica di presidente dell’Istituto Superiore di Sanità; la notizia arriva a pochi giorni dalla puntata che la trasmissione tv “Le Iene” aveva dedicato ai presunti conflitti di interesse di Ricciardi. Il Codacons ha commentato: «Un atto dovuto».
Il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss), Walter Ricciardi, si è dimesso; ha rassegnato le dimissioni al ministro della Salute Giulia Grillo, anticipando di vari mesi la scadenza dell’incarico. Nel luglio 2014 Ricciardi è stato nominato commissario dell’Iss e un anno dopo, a settembre 2015, l’allora ministro della Salute Lorenzin lo aveva nominato presidente. L’incarico ha una durata di 4 anni.
«Le dimissioni erano infatti un atto dovuto dopo i recenti scoop che, grazie all’incessante attività del Codacons in favore della trasparenza, hanno dimostrato rapporti anche economici tra Ricciardi e le aziende produttrici di farmaci» ha commentato Carlo Rienzi, presidente del Codacons.
«Ora si aprono per Walter Ricciardi nuovi fronti, in relazione alle denunce nei suoi confronti presentate dall’associazione all’Anac e alle autorità competenti, e che dovranno portare ad approfondite indagini circa l’operato dell’ex presidente Iss, il quale dovrà anche rispondere del reato di calunnia per aver querelato il leader del Codacons, Carlo Rienzi, negando i suoi legami con le case farmaceutiche» ha proseguito Rienzi.
«Il Ministro della salute Grillo deve ora dare un segno di discontinuità, rivedendo il piano vaccinale adottato da Ricciardi ed eliminando l’obbligatorietà per quei vaccini prodotti dalle aziende farmaceutiche che hanno finanziato il dimissionario presidente – ha aggiunto Rienzi – Chiediamo infine al Ministro di mettere finalmente a capo dell’Istituto superiore di sanità un soggetto al di sopra di ogni sospetto e che non abbia mai preso nemmeno un euro dalle multinazionali dei farmaci».
Nel dare l’addio alla carica Ricciardi ha commentato: «Ritorno alle attività di ricerca, d’insegnamento e professionali con le quali penso di poter contribuire in modo produttivo allo sviluppo scientifico, economico e sociale del Paese».
Ora potrebbe aprirsi una fase di commissariamento per assicurare l’ordinaria amministrazione e successivamente un eventuale bando pubblico di nomina.