Vegetali non vegetali: come riconoscerli
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Malgrado la risposta possa sembrare scontata, non dobbiamo lasciarci trarre in inganno. Conoscere ciò che si acquista è fondamentale per potersi muovere consapevolmente tra le corsie del supermercato senza commettere errori. Come prima cosa è necessario rendersi conto che gli alimenti e i prodotti che mettiamo nel carrello contengono additivi, componenti chimiche, conservanti e molto altro. L’acquisto critico implica essere a conoscenza di questo fatto e agire di conseguenza.
Persino il reparto ortofrutta non è un luogo scevro da contraddizioni o insidie: una mela è al 100% una mela? Non proprio. Spesso infatti vengono utilizzati additivi e agenti di rivestimento e cere per mantenere intatto l’aspetto di frutta e verdura. La maggior parte delle volte questi additivi sono di derivazione animale. Mele lucidissime, arance dalla buccia uniforme, colori omogenei: questa perfezione ha un «prezzo» ed è quello dell’aggiunta di coadiuvanti chimici.
E901 è cera d’api ed E904 è la secrezione della cocciniglia asiatica. Entrambi non sono quindi adatti a chi non vuole consumare cibi di derivazione animale e in più a livello qualitativo, sono state contrassegnate da un doppio semaforo rosso perché presentano delle problematiche legate alla tossicità (definizione e descrizione disponibili sul sito www.biodizionario.it).
Innanzitutto va detto che a livello normativo, se il prodotto è confezionato, l’indicazione deve essere presente in etichetta; se è sfuso invece, dobbiamo fare attenzione perché non tutti i negozianti indicano questa informazione nel cartello descrittivo. Se abbiamo dei dubbi, dobbiamo chiedere. Acquistare frutta e verdura da colture biologiche, provenienti da filiere controllate e locali, fornisce senz’altro una garanzia sulla qualità del prodotti. Infine, un invito: sforziamoci di avere un atteggiamento critico, poniamoci come soggetti attivi di fronte all’acquisto.