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Si lavora al progetto VENTO: 700 chilometri di ciclabile a fianco del Po

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Settecento chilometri di pista ciclabile da Venezia a Torino: è il progetto VENTO, che attraverserà quattro regioni, tredici province e oltre centoventi Comuni.Paolo Pileri del Politecnico di Milano: «Il cicloturismo è sempre più una risorsa».
Al progetto VENTO sta lavorando da otto anni il gruppo di ricerca del Dipartimento di architettura e studi urbani del Politecnico di Milano, guidato da Paolo Pileri: una dorsale cicloturistica (da VENezia a TOrino), con 700 chilometri di ciclabile, che potrebbe attrarre centinaia di migliaia di cicloturisti da tutta Europa, valorizzando le economie locali e generando occupazione.
Un progetto che non è stato calato dall’alto, ma si è basato su workshop regionali, pedalate collettive, reti fra cittadini, imprese e istituzioni. Nel settembre dello scorso anno è stato pubblicato il  Bando di gara per quasi 2 milioni di euro, il primo in Italia per un’opera di questo genere e presto la ciclabile sarà realizzata. VENTO attraverserà 4 regioni, 13 province, più di 120 comuni, oltre a tantissimi parchi ed ecosistemi protetti. Proprio per questa sua importante rilevanza ambientale e sociale, il progetto VENTO è stato candidato come finalista per il premio “Ambientalista dell’anno” 2018, organizzato da Legambiente e La Nuova Ecologia.
Da ormai 6 anni, a maggio, viene organizzato il VENTO Bici Tour: una carovana ciclistica che dura due lunghi weekend, ed è destinata alla “verifica sul campo” del tracciato. Il VENTO Bici Tour è divenuto ben presto anche un modo per confrontarsi con le autorità locali, coinvolgendole nel progetto.  In quelle due settimane di pedalate, infatti, vengono organizzati eventi (gastronomici, musicali, culturali) nei territori attraversati, tutti all’insegna della sostenibilità. Il prossimo VENTO Bici Tour sarà organizzato da venerdì 24 a lunedì 27 maggio 2019 e da venerdì 31 maggio a lunedì 3 giugno 2019 e ci si potrà iscrivere già da dicembre 2018 ( QUI le informazioni).

Il tracciato al momento

Per chi volesse pedalare in autonomia, bisogna comunque tenere presente che attualmente lungo il tracciato sono presenti solo 102 km di ciclabili già pedalabili in sicurezza, (il 15 % del percorso), e 284 km sono tratti pedalabili solo agendo sulle regole d’uso, (cioè togliendo il divieto di ciclabilità, come nel caso degli argini del Po). Vi sono però anche 293 km di strade abbastanza pericolose per le bici che necessitano di interventi più o meno complessi.
Paolo Pileri, professore urbanista del Politecnico di Milano da sempre impegnato anche contro il consumo di suolo in Italia, afferma: “Abbiamo caparbiamente voluto che VENTO fosse una pista ciclopedonale al 100% e non un itinerario in promiscuo con le auto. L’obiettivo è garantire alle persone di tutte le età, esperte e non, disabili, bambini, ecc…di pedalare in totale sicurezza. Questa è da sempre la nostra volontà e sorveglieremo come Politecnico di Milano affinché questo modello non venga svilito da soluzioni approssimative, meno efficaci e meno inclusive. Abbiamo inoltre scelto di stare a pochi km dalle stazioni ferroviarie per permettere un viaggio intermodale bici+treno.” Poi aggiunge: “Il cicloturismo è un filo d’oro per le aree interne, quelle quelle meno toccate dal turismo di massa , saltate dalle autostrade e dimenticate dall’alta veloctà. Le ciclovie possono diventare l’occasione di rianimazione sociale ed occupazionale per questi paesi.”

Scoprire il Po anche in Kayak

Christian Cappello e Angelica Assirelli invece hanno usato il kayak, per scoprire il Po e il suo paesaggio. Sono arrivati alla prima tappa con il treno, caricando in un regionale affollato di fine agosto, il kayak, i remi, e tutti gli zaini. Il loro è stato un viaggio speciale, perché oltre ad essere ecologico, è stata una vera e propria missione di solidarietà. Chris è blogger di viaggi ed è presidente della onlus Marta4kids, fondata in ricordo della compagna Marta e del loro primogenito Leonardo, volati in cielo durante il parto. Da quel terribile giorno di fine 2015, quando la sua vita fu sconvolta, Chris non si è più fermato: nel 2016, per ben 10 mesi, ha percorso tutta l’Italia a piedi (4600 km), raccogliendo oltre 100.000€ a favore della ricerca sulla fibrosi cistica e visitando tutti i centri di fibrosi cistica d’Italia. Quest’anno insieme ad Angelica ha deciso di percorrere il Po, con un semplice Kayak. Una nuova missione, che hanno chiamato “Un Po di Marta 4

Kids”.

“Uno dei principali motivi alla base del progetto” racconta Chris “è senza dubbio quello di far conoscere la fibrosi cistica, e raccogliere i fondi per la ricerca. Si tratta di una delle più comuni tra le malattie genetiche gravi. Allo stesso tempo siamo molto sensibili alle tematiche di turismo ecosostenibile, un aspetto che ci piacerebbe approfondire e valorizzare al massimo nei nostri prossimi viaggi all’interno del blog.

Il viaggio

Per Angelica e Chris il viaggio lungo il Po è durato una decina di giorni: “Abbiamo disceso le acque del fiume Po con un kayak gonfiabile per oltre 300 km da Piacenza alle foci del Delta del Po. Il treno e il kayak sono stati i nostri unici mezzi per gli spostamenti, insieme alle nostre gambe, ovviamente. Abbiamo sfruttato il car sharing in sole due occasioni quando dovevamo raggiungere alcuni alloggi piuttosto distanti. Abbiamo alternato notti in tenda lungo le rive del fiume ad alberghi e B&B. Giorno dopo giorno, lungo il fiume abbiamo attraversato città, piccoli paesini, altre volte una distesa interminabile di boschi o campi desolati.” Raccontano e poi aggiungono: “Il Po è la terra di nessuno, un luogo dimenticato e spesso anche bistrattato. Abbiamo incontrato anche tanti rifiuti impigliati nelle sponde del fiume: bombole del gas, sacchetti di plastica e bidoni delle vernici.”
Quel che è rimasto impresso, ad entrambi, è “la gentilezza delle persone: pescatori, passanti, bagnanti, o chi semplicemente lontano dal caos cercava un luogo in cui prendersi una pausa. Tutti quanti incuriositi salutavano e ci auguravano buon viaggio.”
Chris e Angelica stanno preparando una guida che pubblicheranno a gennaio sul blog, utile a tutti quelli che vorranno cimentarsi in un’avventura in Kayak come la loro. Per il futuro hanno altri progetti di viaggio: “Vorremmodiscendere altri fiumi, ovviamente solo i tratti navigabili in sicurezza, ma anche un viaggio in bicicletta non è escluso, magari proprio sulla dorsale VENTO!” Sorridono, e aggiungono: “Useremo mezzi di trasporto sostenibili e ci impegneremo sempre a raccogliere fondi per i bambini malati di fibrosi cistica.”
Due progetti (“Vento” e “Un Po di Marta4Kids”) apparentemente molto diversi, che però si intrecciano lungo lo stesso fiume, due storie accomunate da un grande rispetto per la naura, dalla cura del paesaggio e dall’amore per gli esseri umani più fragili. Due coraggiosi esempi di cittadinanza attiva e di resilienza, da seguire e sostenere.

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