La meditazione può avere effetti benefici per la salute, anche in caso di malattie gravi come il cancro.
Anche questo metodo, che ha avuto inizio nei monasteri occidentali e orientali, e che l’epoca moderna ha perduto, fino al suo riaffacciarsi parziale nell’era della New Age, è considerato una fonte di possibili e importanti cambiamenti.
La meditazione deve sempre cominciare con il rilassamento e la liberazione della mente dalle comuni preoccupazioni che ci attanagliano in tutti i momenti della giornata, per concentrarsi su di un particolare stato mentale. Ci sono vari metodi per indurre uno stato di meditazione: ascoltare una registrazione, ripetere una frase o un mantra continuamente mentre ci si rilassa, visualizzare parti del corpo, concentrare la mente su una sola cosa ecc.
Si è visto che l’uso della meditazione migliora le condizioni di salute dei malati di cancro e tende a dissolvere le loro paure. (Magarey 1988).
Molti malati di cancro vivono un cattivo adattamento psicofisico agli eventi quotidiani della vita. Tale condizione può essere molto migliorata attraverso la meditazione più o meno intensa, che aiuta anche a trovare risposte nuove ai vecchi problemi che incombono, da molto tempo, nella vita di tutti i giorni.
Secondo A. Meares, psichiatra australiano, la meditazione influenza direttamente il sistema immunitario, migliorando inoltre le condizioni cliniche oltre che psicologiche dei pazienti e mostrando evidenze anche di regressione dei tumori (Meares, 1983).
Tutte queste tecniche basate sulla mente si sono dimostrate efficaci nel prolungare le aspettative di vita dei pazienti, nel favorire l’arresto della crescita o la regressione di alcuni tumori e, soprattutto, nel fornire ai pazienti una sensazione di stabilità e di controllo sulla propria vita e la possibilità di progettare e costruire intorno a scopi positivi capaci di rappresentare delle mete da raggiungere e per le quali vivere.
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Il cancro rappresenta uno dei problemi più gravi per le società contemporanee in quanto coinvolge non solo l’ambito sanitario, ma ha profonde ripercussioni psicologiche, emotive e sociali. Alla luce della complessità del fenomeno, questo volume non vuole fornire risposte certe quanto piuttosto porre domande che aiutino ad affrontare le malattie tumorali da punti di vista oggi trascurati dalla medicina tradizionale.
Dopo aver brevemente spiegato che cosa sono i tumori e in che cosa consistono le terapie convenzionali, l’autore offre una rassegna dei principali approcci elaborati in seno alle medicine naturali: metodo Kousmine, formula Caisse, Hamer, Di Bella, Breuss, Costacurta e molti altri. Sono proposte ai lettori, voci fuori dal coro che bisogna conoscere per poterle poi giudicare.
Di indiscussa rilevanza gli ultimi cinque capitoli del libro, dove viene descritto il ruolo centrale dell’alimentazione: Giordo presenta sia i cibi che hanno un impatto negativo sulla salute, sia quelli che possono svolgere un’azione preventiva; inoltre viene illustrata la migliore dieta anticancro e quali alimenti è meglio impiegare a scopo curativo.
Si tratta di un volume unico nel suo genere per chiarezza, completezza, capacità di sintesi e per la delicatezza con cui viene affrontato un tema in grado di generare sofferenza e disperazione.