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Il ritorno di Thich Nhat Hanh in Vietnam

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Il monaco zen Thich Nhat Hanh, 92enne, ha fatto ritorno al suo paese natale, il Vietnam, da Plum Village, la comunità che ha fondato in Francia. Affettuosamente soprannominato Thay (maestro), le sue parole di saggezza, anche attraverso i suoi scritti, hanno fatto il giro del mondo.
Thich Nhat Hanh, affettuosamente chiamato Thay (maestro, in vietnamita), è un monaco zen e poeta, conosciuto in tutto il mondo per il suo impegno per la pace. E’ stato lui a coniare il termine “Buddhismo Impegnato”, dedicando la sua vita al rinnovamento del Buddhismo con il fine di aiutare le persone e le societa ad affrontare le sfide dei nostri tempi.
Negli ultimi quattro anni è stato sottoposto a cure continue per riprendersi dall’ictus che lo ha colpito nell’ottobre del 2014. Sebbene dal suo ictus Thich Nhat Hanh non sia più stato in grado di parlare, è rimasto fortemente vigile e presente. Ora a 92 anni, da Plum Village, in Francia, ha deciso di ritornare in Vietnam (la terra natale che lo ha esiliato per 39 anni, messo all’indice i suoi libri e costretto alla chiusura il suo monastero nel 2009).
Dunque, ancora una volta Thay ha scelto “l’azione impegnata”, decidendo di tornare a Tu Hieu Temple, il suo “tempio-radice”, dove divenne monaco nel 1942 e visse per molti anni. Oggi, molti sono preoccupati della sua salute, che come c’è da aspettarsi nel caso di un paziente in età avanzata dopo un ictus, fa registrare alti e bassi. Sostanzialmente le sue condizioni rimangono fragili, ma stabili.
Nei giorni “buoni” Thay riesce a fare diversi piccoli pasti al giorno, riesce ad unirsi al sangha per la meditazione camminata stando sulla sua sedia a rotelle, e a partecipare talvolta al pranzo formale nella sala di meditazione, mangiando in grande concentrazione, dignità e presenza. Quando è con il sangha, spesso Thay fa gesti significativi e guarda con occhi luminosi per ricordare a chi gli sta vicino di gioire del canto degli uccelli e delle altre bellezze della vita, oppure con una smorfia gentile indica la bocca per ricordare ai presenti di sorridere.
Ora in particolare ricordiamo il messaggio che ha trasmesso in numerose occasioni a tutti noi, il suo testamento di autentico Maestro di Vita : “Il giorno in cui vi diranno che Thich Nhat Hanh è morto, non credeteci, non è vero. Thay sta solo giocando a nascondino, perché non c’è morte, soltanto trasformazione. La goccia d’acqua è parte dell’oceano. Tutto ciò che siamo stati, i nostri pensieri, le nostre parole, le nostre azioni sono lì in un’ininterrotta continuazione. Se poi qualcuno vorrà costruire uno stupa in mio onore, deve ricordarsi di metterci dentro un cartello con la scritta: “Thay non è qui” e poi fuori dal monumento porre un altro cartello con su scritto: “…e non è nemmeno qui fuori”. Se volete incontrare Thay, lo dovete cercare nei vostri passi consapevoli.
Per ulteriori informazioni:
Le sue parole di saggezza in questi anni hanno fatto il giro del mondo.

QUI tutti i libri di Thich Nhat Hanh

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