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Chi si batte per i diritti degli animali?

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La protezione della natura e degli animali e la diffusione della scelta vegan… La riflessione di Renata Balducci, presidente dell’Associazione vegani italiani onlus.
Le immagini che ci richiamano alla mente le condizioni di reclusione degli animali allevati nel mondo suscitano compassione nel cuore di tutti. Di fronte al dilagare di tali pratiche e di fronte all’organizzato disconoscimento di questa tortura, si levano voci di protesta che si appellano ai diritti degli animali e alla nostra responsabilità e ai nostri obblighi rispetto a tutto ciò che in generale è vivente. Ma chi oggi opera per la conservazione della natura, in realtà, si adopera con pratiche tese solo a minimizzare, magari solo in alcune aree, gli effetti dell’attività umana sull’ambiente.
Nel 1948 il governo francese e l’Unesco fondarono l’International union for the conservation of nature and natural resources (Iucn) esortando l’umanità a riorientare i rapporti con la natura in direzione di una simbiosi reale. Tre i suoi obiettivi primari: proteggere le specie vegetali e animali minacciate, creare parchi nazionali e aree protette, e accertare lo stato di conservazione delle specie e degli ecosistemi.
La commissione più importante nell’ambito dell’Iucn è la Ssc (Species survival commission) con più di 7500 membri in quasi tutti i paesi del mondo. Il suo obiettivo è conservare la diversità biologica sviluppando ed eseguendo progetti orientati allo studio, alla protezione, al recupero e alla gestione di specie minacciate e del loro habitat.
Numerosissime sono le organizzazioni non governative (Ong) presenti ormai in tutto il mondo e rappresentano, in assoluto, l’elemento più dinamico in numerosi settori della conservazione della natura e della protezione degli animali. Queste organizzazioni lavorano per modificare lo status giuridico degli animali in rapporto a numerose attività umane, quali la caccia, la pesca, l’allevamento e la detenzione in circhi e giardini zoologici. Ma i loro sforzi si sono estesi anche al settore della sperimentazione e alle scelte dei consumatori che, acquistando questo o quel prodotto, possono indirettamente favorire comportamenti ritenuti distruttivi rispetto ad ambiente e animali.
Anche l’Associazione Vegani Italiani Onlus, nata dalla volontà di dare un concreto contributo alla diffusione della scelta vegan in modo eticamente e scientificamente competente, apre le porte a chiunque abbia la comprovata esperienza per far parte di uno dei comitati tra quello artistico, etico, legale, scientifico e sportivo, al fine di offrire un servizio utile a chi vuole approfondire le motivazioni etiche che una scelta nonviolenta, come questa, porta con sé.
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Articolo tratto dal mensile Terra Nuova Novembre 2018

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