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«Agricoltura biodinamica, un convegno per la difesa della libertà»

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Il presidente dell’Associazione nazionale per l’agricoltura biodinamica, Carlo Triarico, interviene stigmatizzando la condotta della senatrice Elena Cattaneo riguardo al convegno internazionale sulle pratiche agricole biodinamiche che si terrà al Politecnico di Milano dal 15 al 17 novembre. E 53 ricercatori scrivono al rettore del Politecnico per ribadire la necessità di libertà nella scienza.
Riportiamo l’intervento di Carlo Triarico, presidente dell’Associazione nazionale per l’agricoltura biodinamica, e la lettera di 53 ricercatori che hanno scritto al rettore del Politecnico di Milano in nome della libertà della scienza dopo i tentativi fatti per cancellare il convegno internazionale sull’agricoltura biodinamica che si tiene dal 15 al 17 novembre.

L’intervento di Carlo Triarico

«La senatrice Elena Cattaneo sta mettendo molto impegno per impedire la tenuta del più grande convegno internazionale di Agroecologia organizzato in Italia, convegno che porterà proprio a Milano i più importanti scienziati del modello ecologico di agricoltura e soprattutto i dati macroeconomici di indirizzo delle agenzie internazionali in base ai quali diversi paesi emergenti, persino Cina e Russia, stanno considerando le politiche agricole future. L’Italia, che già guarda a un modello sostenibile di agricoltura, potrebbe essere un attore UE chiave per intervenire sugli indirizzi della Politica Agricola Comune. Le scelte intorno alla nuova PAC destano attenzione e preoccupazione, anche di interessi esterni, nel caotico panorama internazionale.
Ai destinatari del mondo scientifico, cui la senatrice Cattaneo ha scritto pubblicamente per chiedere che sia impedita la tenuta del convegno “Innovazione e ricerca, alleanze per l’Agroecologia” organizzato dall’Associazione per l’Agricoltura Biodinamica (Milano, 15-17 novembre 2018), motivando ciò con una presunta antiscientificità dell’agricoltura biodinamica, certamente non è passato inosservato, che Elena Cattaneo usa come fonti a dimostrazione della sua richiesta stralci di frasi estratte da internet. La senatrice Cattaneo non adotta, come ci si aspetterebbe dalla scienziata Cattaneo, la letteratura scientifica accreditata, che ben più autorevolmente convincerebbe i suoi colleghi e il pubblico.
Avrebbe potuto utilizzare ai suoi scopi la letteratura scientifica mondiale consistente di molte decine di ricerche sulla biodinamica pubblicate da riviste sottoposte a peer rereview e l’ultima meta analisi che le ha valutate, pubblicata dalla Cambridge University press (Renewable Agriculture and Food Systems: 24(2); 146–154). Questa così evidenzia la consistenza scientifica della ricerca in biodinamica: “ una buona parte dei risultati della ricerca disponibile sottoposta a peer review, degli esperimenti in campo controllati, così come dei casi di studio, dimostra gli effetti dei preparati BD sulla resa, sulla qualità del suolo e sulla biodiversità. Inoltre i preparati BD manifestano un impatto ambientale positivo in termini di consumi energetici ed efficienza. Anche se il principio della meccanica di funzionamento in termini di scienze naturali alla base dei preparati biodinamici è ancora soggetto a ricerca. In più i metodi, che determinano la qualità basati su approcci olistici, stanno venendo sempre più investigati e riconosciuti. L’agricoltura BD si applica, come sì è manifestato in diverse pubblicazioni, ad avere un impatto positivo sul design del paesaggio agricolo. I dati riepilogati hanno dimostrato che sono necessarie ulteriori ricerche e quindi hanno incoraggiato nella direzione della comparazione e determinazione della qualità degli alimenti, della sicurezza alimentare, delle prestazioni ambientali (per es. le impronte) e degli effetti delle pratiche di coltivazione BD sugli animali da allevamento”.
Ci si chiede quindi, senza risposta, perché tanto impegno per far saltare un convegno. Proprio gli indirizzi dell’agricoltura italiana sono ormai sempre più ecologici e sostenibili, in sintonia col mondo agricolo. Questa direzione, che non sarà possibile fermare, è l’oggetto del convegno che si chiede di impedire. La letteratura scientifica e le tecnologie razionali a salvaguardia dell’ambiente e dell’alimentazione saranno analizzate nel convegno da scienziati di chiara fama. A queste concorrono l’agroecologia, l’agricoltura biologica e biodinamica. Come è noto l’agricoltura biologica e dunque la biodinamica è uno dei tre sistemi agroalimentari normati e sostenuti dall’Unione Europea nelle sue politiche agricole e ovviamente non c’è traccia in tutto l’apparato normativo che le disciplina delle pratiche stregonesche paventate da Elena Cattaneo.
Lo stesso “cornoletame”, descritto dalla senatrice attraverso internet come stregoneria, è più fedelmente definito nelle solide fonti normative, che ne disciplinano l’uso nel Reg. CE 834/07, che in Italia lo contemplano tra i corroboranti agricoli e come tale più ampiamente utilizzato da aziende non biodinamiche. Al pari di altri prodotti a base di deiezioni e tessuti animali è usato per concimare i suoli, non per svolgere riti.
Come è noto i prodotti alimentari in Italia sono sottoposti a un sistema capillare di controllo e sicurezza tra i migliori al mondo. A questo non sfuggirebbero le pratiche stregonesche e l’abuso di prodotti non autorizzati, agitando i quali la senatrice pretende si impedisca un convegno scientifico, dove tanti scienziati, imprese e decisori politici interverranno. Gli imprenditori agricoli che si certificano in agricoltura biodinamica operano infatti nella legalità, secondo disciplinari di produzione trasparenti e pertanto applicano solo pratiche e mezzi tecnici riconosciuti e ammessi dalla normativa del biologico, lungo una filiera tra le più controllate.
Nella sua triste storia la caccia alle streghe si è dimostrata uno strumento abusato per lotte di potere inconfessabili. Sconcerta che nei nostri anni si utilizzino voci infondate, agitando paure irrazionali su un tema che è cruciale. A questo sapranno meglio rispondere gli scienziati e il mondo agricolo italiano, che operano ormai per un’agricoltura sempre più sostenibile e che invitiamo insieme ai tanti che interverranno al Convegno, per lavorare insieme a soluzioni innovative per il bene comune.

La lettera dei 53 ricercatori

Un gruppo di ricercatori ha promosso una “lettera aperta sulla libertà della scienza” al Rettore del Politecnico di Milano in seguito alla massiccia iniziativa di boicottaggio lanciata da Luigi Mariani (vicepresidente della Società Agraria di Lombardia), Roberto Defez (biotecnologo al CNR) e dalla solita Elena Cattaneo (farmacologa e senatrice a vita) nei confronti del 35° Convegno di agricoltura biodinamica che si terrà a Milano (15- 17 novembre 2018) , presso lo stesso Politecnico, col patrocinio del Conaf (Consiglio nazionale Dottori agronomi e forestali).
LETTERA APERTA SULLA LIBERTÁ DELLA SCIENZA
Quest’anno, dal 15 al 17 novembre, l’Associazione per l’Agricoltura Biodinamica ha promosso il 35° congresso dedicato a “Innovazione e ricerca, alleanze per l’agroecologia” presso il Politecnico di Milano, sotto il patrocinio, tra gli altri, dello stesso Politecnico, del Comune di Milano e della Regione Lombardia. Si tratta di un congresso cui partecipano rappresentanti di centinaia di aziende e, come relatori del settore agrario, anche docenti di università italiane, ricercatori di centri di ricerca italiani e stranieri oltre al vicepresidente della commissione ambiente del Parlamento europeo, Paolo de Castro (pure lui accademico) e una serie di rilevanti personalità.
A seguito della pubblicazione dell’evento, un gruppo di docenti dell’Università di Milano ha diffuso una lettera indirizzata al Rettore del Politecnico, al Sindaco e ad altri, con considerazioni pesanti contro l’agricoltura biodinamica e sollecitandoli a non portare i saluti all’apertura del congresso, in modo da non avallare con la loro presenza i contenuti dell’evento.
L’invito a intervenire al convegno, successivamente inoltrato ai firmatari della lettera da parte dell’Associazione per Agricoltura Biodinamica, è stato rifiutato.
Negli ambienti accademici sono state diffuse altre lettere, anche di non esperti nei settori scientifici in oggetto [ndr: Elena Cattaneo] , nelle quali si evita accuratamente di prendere in considerazione i risultati delle numerose sperimentazioni disponibili, mentre ci si attacca a frasi di testi di altri tempi, accomunando così la biodinamica a posizioni antiscientifiche, come quelle dei No-vax.
Premesso che nessuno di noi fa parte dell’Associazione per l’Agricoltura Biodinamica e non ci interessa, in questo caso, entrare nel merito dei risvolti filosofici di questa associazione, dissentiamo profondamente da questo comportamento anzitutto perché denigra associazioni di agricoltori il cui modello di agricoltura, sensibile ai temi della salute e della sostenibilità, è comunque una realtà diffusa e riconosciuta istituzionalmente; in secondo luogo perché è scorretto nei confronti di quei colleghi, ottimi ricercatori italiani e stranieri anche di fama internazionale, competenti in materia, che senza pregiudizi hanno condotto ricerche sull’agricoltura biodinamica e biologica e pubblicato i risultati su riviste internazionali, anche di altissimo impatto (PLOS ONE, Nature).
Chiunque abbia partecipato a congressi scientifici di qualsiasi disciplina sa che in essi vengono a volte presentate relazioni in disaccordo tra loro, che sollevano accesi dibattiti e discussioni; solo ricerche successive potranno stabilire quale sia la tesi corretta. Il compito della comunità scientifica è comunicare, dialogare, non disdegnare la pratica del dubbio, far circolare le idee e metterle alla prova con mente aperta e senza pregiudizi.
L’approccio scientifico non sta nella scelta dell’oggetto, ma nel metodo che viene utilizzato. Il vero atteggiamento antiscientifico è semmai il dogmatismo di chi non vuole occuparsi di argomenti che ha personalmente condannato a priori come “ridicoli”.
La comunità scientifica spesso lamenta il fatto di godere di scarso credito da parte della società civile. A nostro avviso questi comportamenti possono solo peggiorare la situazione, anche perché l’agricoltura biologica, in tutte le sue manifestazioni, continua a crescere con un ritmo inimmaginabile solo pochi anni fa e rappresenta uno dei pochi settori di successo del sistema agroalimentare italiano, così come aumenta il numero di uomini e donne di scienza interessati a studiarne meccanismi, processi e effetti sulla produzione e sull’ambiente.
Oggi l’agricoltura, (integrata, di precisione, conservativa, biologica, biodinamica, agroecologica) ha il gravoso compito di nutrire il pianeta, di erogare servizi ecosistemici ed essere nello stesso tempo economicamente, ambientalmente e socialmente sostenibile. Il ruolo del mondo della ricerca è di fornire il supporto scientifico a questo importante percorso, senza sposare acriticamente posizioni di parte.
1. Claudia Sorlini professore emerito di Microbiologia Agraria, già preside della Facoltà di Agraria, Università di Milano
2. Luciana Angelini, professore ordinario di Agronomia e Coltivazioni Erbacee, Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-Ambientali, Università di Pisa
3. Stella Agostini, assistant professor, Department of Environmental Science and Policy, Università di Milano
4. Giuseppe Barbera, Professore Ordinario di Colture Arboree,Università di Palermo
5. Filippo Barbera, Professore associato di sociologia economica, Università di Torino
6. Paolo Bàrberi, professore associato di Agronomia e Coltivazioni Erbacee e Vice- Presidente di Agroecology Europe, già presidente della European Weed Research Society, Scuola Superiore Sant’Anna, Pisa
7. Ettore Barone, Ordinario di Arboricoltura Generale Rappresentante dei professori ordinari e Vice Presidente Senato Accademico, Università di Palermo
8. Stefano Benedettelli professore associato di Genetica agraria, Dipartimento di Scienze Produzioni Agroalimentari e dell’Ambiente, Università degli studi di Firenze
9. Giulia Bianchi, CREA-IT, Centro di ricerca Ingegneria e Trasformazioni agroalimentari
10. Marcello Biocca, ricercatore, Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria
11. Marco Scortichini, Dirigente di ricerca Crea- OFA, Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria, Caserta.
12. Francesco Sottile, professore associato di Biodiversità e qualità delle colture agrarie e di Coltivazioni arboree presso l’Università di Palermo, componente del Comitato Esecutivo di Slow Food Italia, Technical Advisor della Fondazione per la Biodiversità Onlus.
13. Andrea Squartini, professore associato di Ecologia Microbica, Università di Padova
14. Fabio Tittarelli, ricercatore CREA Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria.
15. Alessandra Trinchera, ricercatrice CREA – Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria, Centro di ricerca Agricoltura e Ambiente (Roma)
16. Concetta Vazzana, già professore di Agronomia e coltivazioni erbacee, Dipartimento di Scienze delle Produzioni Agroalimentari e dell’Ambiente, Università di Firenze
17. Raffaele Zanoli, professore di Food Marketing & Management; World Board, ISOFAR (International Society of Organic Agriculture Research), Presidente, Gruppo di Ricerca sull’Agricoltura Biologica (GRAB-IT). Dip.Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali, Università Politecnica delle Marche.
18. Massimo Blonda, Ricercatore III Istituto di ricerca sulle acque-CNR Bari.
19. Stefano Bocchi professore ordinario di Agronomia e Coltivazioni Erbacee, coordinatore del Centro di Ricerca GAIA 2050, Dipartimento di Scienze e Politiche Ambientali, Università degli Studi di Milano.
20. Maurizio Borin, professore ordinario di Agronomia e Coltivazioni Erbacee, Direttore del Dipartimento di Agronomia, Animali, Alimenti, Risorse naturali e Ambiente, Universita’ di Padova
21. Sara Borin, professore ordinario di Microbiologia Agraria,Department of Food, Environmental and Nutritional Sciences, Università degli Studi di Milano
22. Gianluca Brunori, professore ordinario di politica alimentare Università degli Studi di Pisa
23. Giovanni Burgio professore associato,Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari, Università di Bologna
24. Stefano Canali, primo ricercatore, Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria. Presidente RIRAB (Rete Italiana per la Ricerca in Agricoltura Biologica). World Board, ISOFAR(International Society of Organic Agriculture Research)
25. Gabriele Campanelli, Ricercatore CREA Orticoltura e Florovivaismo
26. Enio Campiglia, professore di Coltivazioni Erbacee e di Qualità e Certificazione dei Processi e delle Produzioni Vegetali, Dipartimento di Scienze Agrarie e Forestali (DAFNE), Università della Tuscia.
27. Tiziana M.P. Cattaneo – Dirigente di ricerca Consiglio per la ricerca in Agricoltura e l’analisi dell’economia agraria – CREA, Milano
28. Salvatore Ceccarelli, Honorary Fellow of Bioversity International
29. Corrado Ciaccia – Ricercatore Consiglio per la Ricerca in agricoltura e l’analisi dell’Economia Agraria, Centro di ricerca Agricoltura e Ambiente
30. Ambrogio Costanzo, PhD, Principal Researcher, programme leader: Plant Breeding for Crop Resilience Soils and Cropping Systems, The Organic Research Centre, Elm Farm, Hamstead Marshall, Newbury, RG20 0HR, United Kingdom
31. Francesco Danuso, professore ordinario di Agronomia e coltivazioni erbacee, Università di Udine
32. Mariangela Diacono, Ricercatrice III livello, CREA-AA Consiglio per la Ricerca in agricoltura e l’analisi dell’Economia Agraria, di Bari
33. Giovanni Dinelli, professore Ordinario di Agronomia e coltivazioni erbacee, Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro- alimentari, Università di Bologna
34. Massimo Fagnano, professore di Agronomia e coltivazioni erbacee, Dipartimento di Agraria Università di Napoli Federico II
35. Andrea Galli, professore ordinario di Costruzioni rurali e territorio agroforestale, Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari ed Ambientali. Presidente Centro interdipartimentale di ricerca e servizio sul paesaggio, Università Politecnica delle Marche
36. Elena Gagliasso, professore Associato di filosofia della scienza e filosofia e scienze del vivente. Dipartimento di Filosofia, Sapienza Univ di Roma.Direttrice Centro Interuniversitario Resviva.
37. Manuela Giovannetti, professore ordinario di Microbiologia Agraria, già preside della Facoltà di Agraria e Direttore Centro Interdipartimentale di Ricerca “Nutraceutica e Alimentazione per la Salute”, Università di Pisa
38. Silvio Greco, dirigente di ricerca Istituto Nazionale di Biologia Ecologica e Biotecnologie Marine “Anton Dohrn”, Roma; docente di Controllo delle produzioni agroalimentari presso l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo (CN)
39. Roberto Lo Scalzo, Ricercatore, CREA-IT Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’Analisi dell’Economia Agraria Centro di ricerca Ingegneria e Trasformazioni agroalimentari
40. Roberto Mancinelli, Professore di Ecologia Agraria, Dipartimento di Scienze Agrarie e Forestali (DAFNE), Università degli Studi della Tuscia, Viterbo.
41. Stefano Masini, professore associato di Diritto agrario dell’Università di Roma Tor Vergata e condirettore della rivista Diritto Agroalimentare.
42. Paola Migliorini, ricercatore in Agronomy and Crop Production, presso l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo (CN).
43. Camilla Moonen Assistant professor in Agronomy and Field Crops presso la Scuola Superiore Sant’Anna, Pisa
44. Massimo Monteleone, professore associato di Agronomia e coltivazioni erbacee Dipartimento di Scienze agrarie, degli alimenti e dell’ambiente, Università di Foggia
45. Francesco Montemurro, dirigente di Ricerca, CREA – Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria.
46. Gabriella Morini, ricercatrice, Taste & Food Sciences, Università degli Studi di Scienze Gastronomiche
47. Luigi Morra, tecnologo, Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria (CREA)-Centro di Ricerca Cerealicoltura e Colture industriali, laboratorio di Caserta
48. Valeria Negri professoressa associata fi Genetica agraria, Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali, Unità di Ricerca Genetica Agraria e Biotecnologie Genetiche Università degli Studi di Perugia
49. Gaio Cesare Pacini, professore associato di Agronomia e Coltivazioni Erbacee, Università di Firenze.
50. Ruggero Petacchi, ricercatore di entomologia agraria alla Scuola Sant’Anna di Pisa, Istituto Scienze della Vita
51. Giancarlo Roccuzzo – Researcher Council for Agricultural Research and Economics, Research Centre for Olive, Citrus and Tree Fruit (CREA OFA)
52. Fabio Maria Santucci, professore associato di Economia e Estimo Rurale, Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali. Delegato del Rettore per la Cooperazione Internazionale,Università di Perugia
53. Cristiana Sbrana, Ricercatrice CNR-IBBA UOS Pisa

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