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Scatta il divieto per le lampadine alogene

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Da oggi, 1 settembre, scatta il divieto per determinati tipi di lampadine alogene: lo prevede il regolamento europeo n. 244/2009. Obiettivo: risparmio e minore impatto ambientale.
Addio alle vecchie lampadine a partire dall’1 settembre. Con l’entrata in vigore del regolamento Ue (n. 244/2009 sulla progettazione eco-compatibile delle lampade a uso domestico, collegato alla direttiva Eup – Energy Using Products 2005/32/EC), saranno vietate le tradizionali lampadine alogene a favore di alternative più “eco-friendly”. Ce lo spiega nel dettaglio Marina Crisafi dello studio legale Cataldi.

Cosa cambia

Il divieto doveva scattare già nel 2016 ed è stato posticipato di un biennio comporta. Mano a mano andranno dunque ad esaurimento le lampadine alogene in commercio. Si punta quindi ad estendere l’utilizzo di alternative, come ad esempio i Led che, secondo quanto diffuso dalle fonti istituzionali, consumano fino a 5 volte in meno rispetto ad una lampada alogena.
Il risparmio stimato, secondo Enea (l’Agenzia Nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico) è di 48 TWh di energia elettrica l’anno e di circa 15,2 milioni di tonnellate di C02 sino al 2025 (pari alle emissioni generate da circa due milioni di persone all’anno).

Lampade alogene: ecco quali saranno vietate

Il divieto, in ogni caso, non riguarda tutti i prodotti. Ad essere tagliati dal mercato saranno i classici bulbi di vetro a forma di pera, non direzionali, in classe energetica D, mentre saranno escluse dall’operazione le lampade alogene direzionali (i c.d. ‘faretti’) e le lampade alogene con attacco G9 e R7S (quelle usate per le lampade da tavolo e i proiettori).
Il divieto scatta per i nuovi prodotti immessi nel mercato, mentre quelli già in vendita nei negozi andranno ad esaurimento.

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