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Il deserto non conosce frontiere. Neanche gli ecovillaggi.

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L’impegno degli ecovillaggi di Mauritania e Senegal contro l’espansione del deserto sta portando alla creazione di un polo transfrontaliero di ecovillaggi, della Permacultura e della sicurezza alimentare.
Un polo transfrontaliero di ecovillaggi, di gestione in Permacultura e area di sicurezza alimentare: questi sono i temi principali dell’incontro che si è svolto nel sito di dimostrazione permaculturale di Lahel (Senegal) tra rappresentanti ed abitanti di ecovillaggi senegalesi e mauritani.
Sotto la guida di REDES – Rete per l’Emergenza e lo Sviluppo di Ecovillaggi nel Sahel, un’organizzazione sub-regionale affiliata al Global Ecovillage Network, sabato 4 agosto 2018 vari attori dello sviluppo comunitario sia mauritani che senegalesi, impegnati nella lotta contro la desertificazione e l’impoverimento socio-economico del proprio territorio, si sono incontrati nel sito di dimostrazione permaculturale di Lahel (Senegal) per condividere le loro esperienze e adottare strategie concertate per uscire dalla crisi.

I partecipanti al laboratorio provenivano da entrambi i lati del fiume Senegal. Dal lato mauritano, sono giunti da Wouro Aly Guelel, Loboudou, Regba, Andlous e dalla comunità di Darel Barka. Le delegazioni senegalesi invece, venivano principalmente dai villaggi dell’isola di Amorphil, dall’area che si estende da Diatar a Ngane passando per Guédé Ouro, Guédé Village, Mboya Walo, Moundouwaye, Diaw, Alwar et Sabbou Allah. All’incontro erano rappresentate anche Guedé Chantier, Gaddou Zoga, Medina Fresbe, Gamadji e Diara. Oltre alla presenza di contadini, pastori e pescatori, c’erano anche leader di associazioni comunitarie e di gruppi di donne, una dozzina di capi villaggio e il sindaco di Gamadji Saré una comunità composta da trenta villaggi e cento frazioni.
Le discussioni durante questo importante incontro, presieduto dal sindaco di Gamadji Saré, Thierno Kalidou Ndiaye, si sono concentrare sui temi della creazione di un polo transfrontaliero di ecovillaggi, della permacultura e della sicurezza alimentare. Questi temi sono stati introdotti rispettivamente dal Dr. Ousmane Aly PAME, Presidente di REDES e del GEN Africa, da Khaly Mbengue, esperto in agricoltura biodinamica e responsabile dei progetti di permacultura di REDES, e da Assante Pearson, volontario americano di REDES.
Secondo i relatori e i partecipanti, il brutale collasso degli ecosistemi nella regione è stato causato dalla bonifica massiccia delle ultime riserve forestali per la creazione di risaie, dalla debolezza delle campagne di riforestazione, dall’uso incontrollato e su larga scala di pesticidi tossici e dalle dighe che alterano il regime e la qualità delle acque fluviali. Chiaramente, la crisi ecologica e socio-economica deriva in gran parte dalle attività agroindustriali presenti nella regione.
Un vecchio agricoltore che ha partecipato al laboratorio e ha lavorato con la missione agricola cinese a Guédé Chantier all’inizio degli anni ‘70, ha caldamente raccomandato che il disastro ecologico e socioeconomico che ha colpito questo villaggio pionieristico nella coltivazione del riso serva da esempio per tutta la regione. «Le terre di Guédé Chantier», ha aggiunto, «sono diventate sterili a causa degli effetti combinati della monocultura e dell’uso intensivo di diversi pesticidi pericolosi». «È raro», ha continuato, «vedere persone che hanno più di sessant’anni: sono stati tutti ammazzati dai pesticidi e i pochi sopravvissuti sono indebitati fino al collo».

Per combattere la rapida diffusione della “sindrome di Guédé” nella regione, il progressivo inaridimento dell’area e i problemi di sicurezza alimentare che ne derivano, il REDES ha avviato nel dipartimento di Podor un importante programma per la creazione di frutteti biologici comunitari e intende estenderlo dall’altra parte del fiume con il supporto dei propri partner. REDES sta inoltre creando un sito di dimostrazione permaculturale per formare le persone della zona, specialmente le associazioni giovanili e i gruppi di donne, nelle tecniche di agricoltura biodinamica. A Lahel, cuore del polo di ecovillaggi del nord del Senegal e del sud della Mauritania, verrà inoltre allestito un centro di formazione comunitario.
REDES utilizzerà i programmi di rigenerazione della biodiversità attivati nei villaggi di Loboudou (Mauritania) e Diarra (Senegal) che hanno ottenuto particolare successo, per ispirare profondi cambiamenti nel comportamento di entrambe le regioni di confine.

Alla fine della giornata, il Comune di Gamadji Saré e il REDES hanno firmato un accordo di partenariato. L’organizzazione subregionale del GEN Africa firmerà presto altri accordi di cooperazione con i comuni di Ngogom, Ngoye e Toubatoul e si impegnerà a mobilitare le competenze nazionali e internazionali, nonché le risorse finanziarie necessarie per l’implementazione di progetti comunitari identificati nelle comunità partner.
 

L’articolo è stato scritto e gentilmente concesso dal dott. Ousmane Aly PAME, medico di stato, Presidente di GEN Africa e di REDES – Rete per l’Emergenza e lo Sviluppo di Ecovillaggi nel Sahel. Per informazioni: redes.ecovillages@gmail.com
Traduzione a cura di Martina Losardo del gruppo comunicazione della Rete italiana villaggi ecologici – RIVE
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