L’associazione dei consumatori Codacons ha pubblicato sul proprio sito web tre documenti con elenchi di medici, fondazioni, enti e università che hanno avuto finanziamenti dall’azienda farmaceutica GlaxoSmithKline. I documenti sono consultabili.
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Il Codacons ha deciso di pubblicare sul proprio sito, per ovvie ragioni di trasparenza di corretta informazione ai cittadini,
la lista dei medici italiani e delle fondazioni/università/istituti finanziati dalla casa farmaceutica Glaxo-Smith-Kline, così come diffuso dalla EFPIA»: si legge così sul sito web dell’associazione dei consumatori che sta portando avanti da tempo richieste di trasparenza e denunce nei confronti di Big Pharma e delle istituzioni che prendono decisioni in materia di salute.
«Inoltre il Codacons inoltrerà questo elenco all’Anac, a seguito dell’esposto già presentato per conflitto di interessi nei confronti del presidente dell’Istituto Superiore di Sanità Gualtiero Ricciardi – prosegue l’associazione – La EFPIA (European Federation of Pharmaceutical Industries and Associations) è infatti un’associazione delle industrie farmaceutiche, con una rappresentanza diretta di 33 associazioni nazionali e 40 case farmaceutiche leader, caratterizzata da forte accento sulla trasparenza che richiede ai propri affiliati. È proprio per rispondere a questa richiesta che la Glaxo-Smith-Kline ha reso pubblici, fra le altre cose, anche gli elenchi dei medici italiani che nel 2015/2016/2017 hanno ricevuto finanziamenti (a titolo di servizi, consulenze, eventi vari)».
«Nonostante manchino riferimenti nel dettaglio rispetto a questi finanziamenti, e per lo più ci si limiti a riferimenti generici, il totale elargito dalla Glaxo-Smith-Kline appare in crescita: più di 11 milioni nel 2015, più di 13 milioni nel 2016, quasi 15 milioni nel 2017. ora, la domanda è lecita: a cosa servono questi soldi? Tra Università, Fondazioni e Aziende Ospedaliere stupisce, in particolare, leggere il nome dell’Istituto Superiore di Sanità (125.660,00 nel 2016, 93.940,00 euro nel 2017 per “servizi e consulenze”): appare quanto meno inopportuno, infatti, che l’organo tecnico-scientifico del Servizio Sanitario Nazionale rientri nella lista, e sarebbe davvero il caso di spiegare le ragioni di questi trasferimenti – diffondendone i dettagli – così da accrescere la trasparenza e la conoscenza sul punto. Il che, è ovvio, non potrebbe che contribuire alla credibilità complessiva del Sistema Sanitario Nazionale».
Ecco gli elenchi consultabili